Tutto bene per il lattiero caseario. Secondo il report pubblicato da Ismea, venerdì 11 luglio 2025, nei primi quattro mesi di quest’anno si segnala un netto rialzo della domanda interna. Molto rilevanti sono anche i dati delle nostre esportazioni.

Tutto bene per il lattiero caseario. Secondo il report pubblicato da Ismea, venerdì 11 luglio 2025, nei primi quattro mesi di quest’anno si segnala un netto rialzo della domanda interna. Molto rilevanti sono anche i dati delle nostre esportazioni.
La carne è sempre un punto fermo per gli italiani. E ciò a dispetto di uno scenario di mercato percorso da forti incertezze e caratterizzato dalla crescita di stili alimentari vegetariani o vegani. E, aggiungiamo, nonostante la comparsa di nuove malattie animali, di cui la più recente è arrivata in Italia nell’ultima decade di giugno.
Il food è solido, esprimendo un +5,9% nel 2024, con proiezioni positive anche per il 2025 (+4,6%) e il 2026 (+4,4%), trainate da consumi interni e investimenti industriali. Però le variazioni prospettiche indicano un lieve cedimento delle performance.
Si è svolta a Pollenzo (Cuneo), presso l’Università di Scienze gastronomiche, la settima assemblea annuale di Unione italiana food. Il presidente, Paolo Barilla, ha aperto l’evento facendo un punto macroeconomico e invitando a non smarrirsi.
Quando c’è la salute, c’è tutto. Ma è proprio vero? In linea di massima sì, ma, dovremmo aggiungere, ci vogliono almeno un po' di soldi. Infatti, anche nel 2024, il risparmio delle nostre famiglie si è ampliato. Le due cose, come vedremo, si incontrano, specie quando si parla di prezzi.
Luci e ombre sull’agrifood italiano. Infatti, mentre, da un lato, il comparto raggiunge cifre record, dall’altro i consumi interni, in casa e fuori, sono fermi ai livelli del 2015 e la minaccia daziaria incombe.