Campbell entra in Italia attraverso La Regina di San Marzano di Antonio Romano. Con il gruppo di Scafati la multinazionale Usa ha instaurato trattative esclusive per rilevare il 49% del capitale.
L’azienda salernitana, con 366,5 milioni di euro di fatturato nel 2024, un utile di 37 milioni e circa 460 addetti (dati camerali) è specializzata nella produzione di pomodori confezionati di qualità premium, al 100% italiani, e soprattutto di sughi pronti a base di pomodoro, ottenuti dalla trasformazione di pelati di propria produzione con l’aggiunta di ingredienti freschi locali, lavorati secondo ricette e metodi tradizionali.
Si caratterizza per un forte export: in Europa, negli Usa e in Canada.
La società, che nasce come business a gestione familiare ed è oggi presieduta da Felice Romano, figlio di Antonio, è attualmente un leader nella categoria sughi pronti premium e super-premium, producendo ed esportando ogni anno milioni di vasetti negli Stati Uniti e Canada.
Nel 2020 La Regina ha consolidato la propria presenza sul territorio Usa realizzando uno stabilimento ad Alma, in Georgia, per affiancare alla produzione italiana una seconda linea dedicata ai sughi contenenti carne. In questo modo è nata una seconda impresa, La Regina Atlantica, anch'essa parte della transazione.
Campbell, 9,6 miliardi di dollari di vendite nette nel 2024 e 10,3 miliardi nel 2025, pagherà un totale di 286 milioni di dollari (246 milioni di euro) in due tranche: 146 milioni corrisposti immediatamente, mentre i restanti 140 saranno versati dopo un anno.
Si prevede una conclusione del deal entro la seconda metà del 2026, mentre c'è già un'opzione che, se esercitata, permetterebbe agli americani di salire in maggioranza, al 51 per cento. Ai Romano resterebbe un più che significativo 49 per cento.
In questo modo la multinazionale delle zuppe in lattina, quotata al Nasdaq, si qualifica con il prestigio del made in Italy alimentare.
La notizia è arrivata insieme ai risultati del primo trimestre, chiuso, per Campbell il 2 novembre 2025, i quali evidenziano una discesa del 3% delle vendite nette, passate a 2,7 miliardi di Usd e con una flessione su base organica di un punto percentuale.
L’Ebit, anch’esso in discesa, ha totalizzato 336 milioni di dollari, mentre l’Ebit rettificato (338 milioni) ha incassato un -11%.
Secondo il Ceo, Mick Beekhuizen, «la performance è comunque allineata con le previsioni e si inserisce in un mercato molto dinamico e competitivo. Anche il settore degli snack ha dimostrato una grande capacità di tenuta. Continueremo a impegnarci nella limitazione dei costi per fronteggiare la pressione inflazionistica e continueremo anche a rafforzare i nostri marchi».
La compagnia, con sede a Camden, nello Stato del New Jersey e fondata 155 anni fa, ha un vasto portafoglio, di circa 12 ‘power brand’, che copre molto di più delle famose zuppe: conserve rosse, fuori pasto salati, biscotti e pasticcini, energy drink, succhi di frutta e di verdura, alimenti salutistici…
Altri articoli:
Anicav: rafforzare la competitività del pomodoro
Sughi, salse e condimenti: cosa cerca il consumatore
GRUPPO CAMPBELL IN CIFRE: 2025
