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Prezzi nel carrello: +2,1% nel 2024. Confcommercio: incognita energia

A dicembre Babbo Natale porta un aumento dei prezzi nel carrello della spesa del +1,9% su base annua. Così la media grocery (beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) del 2024 comunicata da Istat si attesta sul +2,1%, molto meglio dell’ingestibile +9,5% dell’annus horribilis 2023.

Prezzi nel carrello: +2,1% nel 2024. Confcommercio: incognita energia

Packlink: il 74% dei consumatori privilegia prezzi competitivi

Packlink, piattaforma leader nel settore logistico, ha condotto l’indagine “Alta stagione 2024: tendenze dei consumatori 2024” per identificare i fattori chiave che influenzano la fedeltà dei clienti in Italia (e altri Paesi europei) durante il periodo natalizio.

Packlink: il 74% dei consumatori privilegia prezzi competitivi

Shopping Natale, per 3 commercianti su 4 spesa inferiore al 2023

Il Natale 2024 si annuncia come una sfida per i piccoli business italiani, messi alla prova da un contesto economico caratterizzato dall’aumento del costo della vita e dal calo del potere d’acquisto dei consumatori. A incidere maggiormente sulle previsioni è la riduzione della propensione alla spesa dei consumatori, un fenomeno evidenziato dal 77,3% dei commercianti, che temono un Natale più sobrio e parsimonioso rispetto al passato.

Shopping Natale, per 3 commercianti su 4 spesa inferiore al 2023

Osservatorio Centromarca: marca in forma e va forte anche a Natale

Quanto pesa il prodotto di marca a Natale? Per il 43% degli intervistati da Swg, per conto dell’Osservatorio Centromarca, la marca rappresenta un punto di riferimento al momento della scelta, con punte del 50% per l’alimentare, del 48% per i prodotti destinati alla cura della casa e del 47% per la cura della persona.

Osservatorio Centromarca: marca in forma e va forte anche a Natale

Salumi, la corsa dei prezzi. Vendite di Prosciutto di San Daniele +8,5%

La corsa della materia prima fa correre i prezzi dei salumi con inevitabili ricadute sui prezzi al consumo. Secondo dati di NielsenIQ, nei primi 9 mesi del 2024 il valore delle vendite nella Gdo dei salumi Top 12 è aumentato del 2%, con picchi per il Prosciutto San Daniele del +8,5% a 194 milioni di euro e per il Prosciutto di Parma del +2,6% a 301 milioni.
Crescite generate dall’aumento dei prezzi e non dai volumi venduti. Del resto le quotazioni delle cosce fresche per crudo tipico hanno toccato il record storico oltre i 6 euro/kg.

Secondo i dati del Consorzio, nell’intero 2023 il prezzo medio del San Daniele al banco gastronomia è stato di 34 euro/kg, +13% sul 2021. L’affettato preconfezionato di 47,70 euro/kg, +6,6%.

Vendite e volumi

Nel corso di un evento a Milano, Nicola Sivilotti, direttore marketing del Consorzio del Prosciutto San Daniele, ha dichiarato che «le quotazioni record dei suini e il ridotto potere d’acquisto delle famiglie hanno creato qualche contraccolpo sui prezzi al consumo e sulle vendite in Italia e all’estero. Il trend delle vendite rimane altalenante: nei primi mesi del 2024 abbiamo registrato cali dei volumi, ma nel periodo maggio-settembre il rimbalzo è stato del 15%. Anche ottobre e novembre sono risultati positivi. Performa il prodotto in vaschetta».

Il distretto friulano esporta il 18% della produzione. «Quest’anno in Germania ci sono stati contrazioni - aggiunge Sivilotti - ma nel complesso la Ue è stabile. Molto bene invece l’export verso Usa e Australia».
E la crescita dei prezzi? «E’ da imputare alla Gdo cioè al pezzo finale della filiera». Circa il 70% delle vendite del prosciutto friulano è realizzato nella distribuzione moderna e il resto nell’Horeca.   

Coscia in azienda

Nel 2023 il valore al consumo del San Daniele ha sfiorato il miliardo mentre il Parma è andato oltre i 2,8 miliardi. Nei primi 9 mesi del 2024, le sigillature di Prosciutto di San Daniele sono in calo di oltre il 6% a 1,86 milioni di pezzi. Potrebbero chiudere l’anno sotto la soglia di 2,5 milioni. La sigillatura segna la fase d’ingresso della coscia in azienda e l’inizio della lavorazione che si conclude con la marchiatura del prosciutto. «Nulla di straordinario - minimizza Sivilotti - la nostra produzione oscilla tendenzialmente fra 2,45 milioni e 2,65 milioni».   

Il San Daniele rappresenta il 12,9% del volume di vendita dei prosciutti crudi in Italia (dato NielsenIQ) e il 24% dei prosciutti Dop prodotti in Italia.

    

Salumi, la corsa dei prezzi. Vendite di Prosciutto di San Daniele +8,5%
       
       

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