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Olio evo italiano, 65% dell'export in cinque paesi

A Sol2Expo, nel corso del convegno “Il mercato dell'olio di oliva in Italia e in Europa: realtà e prospettive”, è stata presentata l’analisi dell’Osservatorio Sol2Expo-Nomisma. Dall’indagine emerge che in Gdo la crescita media dei prezzi dovuta alla scarsità di offerta a livello nazionale e globale ha già ridotto dal 47% del 2022 al 20% del 2024 il differenziale esistente tra l’olio evo comunitario (che continua a rappresentare la tipologia più venduta, con una quota a volume del 62%) e il “100% italiano”. Questo avvicinamento di prezzo ha reso più “attrattivo” al consumatore il prodotto ottenuto da olive italiane, il cui prezzo medio a scaffale è giustamente più elevato.

Olio evo italiano, 65% dell'export in cinque paesi

Intenzioni di acquisto in lieve calo (-1,1%)

Dopo tre mesi di crescita, le intenzioni d’acquisto degli italiani tornano in lieve calo (-1,1%) rimanendo sui livelli più elevati del 2024, ma comunque tra i bassi più degli ultimi due anni. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic di ottobre (l’indagine è stata realizzata in collaborazione con Eumetra e Research Dogma con interviste effettuate nei giorni 30 settembre, 1 e 2 ottobre 2024), anche l’incertezza dello scenario internazionale influisce sulla propensione all’acquisto: dopo l’inflazione, che rimane sempre la prima preoccupazione per il 55% del campione, il timore per gli impatti delle guerre in Ucraina e Medio Oriente (40%) ha superato quello per il calo del potere d’acquisto (39%) e per i cambiamenti climatici (37%). «Preoccupa un po' meno l’inflazione e il calo del potere d’acquisto – osserva Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic –, ma quasi sei italiani su dieci continuano a dichiararsi poco fiduciosi in un miglioramento della situazione attuale. Uno scetticismo verso il futuro sul quale continua a pesare una percezione negativa della situazione economica familiare: nonostante un miglioramento rispetto a settembre, il 40% delle famiglie descrive la propria situazione economica come molto (7%) o abbastanza (33%) problematica». 

Intenzioni di acquisto in lieve calo (-1,1%)

Kellogg's indaga le abitudini degli italiani a colazione

Ogni mattina è un nuovo inizio, un rituale fatto di abitudini consolidate e piccoli gesti che preparano al resto della giornata. Tra chi ama assaporare un caffè appena fatto e chi cerca ogni scusa per rimanere qualche minuto in più sotto le coperte, il risveglio racconta molto del nostro rapporto con il tempo e con noi stessi e ogni risveglio è unico nel suo genere. La ricerca condotta da Kellogg’s e OnePoll, infatti, ha fotografato i mille volti delle mattine, svelando che le routine di inizio giornata presentano un’ampia varietà di preferenze e rituali. I dati raccolti rivelano abitudini, emozioni e anche contraddizioni che ruotano intorno al risveglio e alla colazione.

Kellogg's indaga le abitudini degli italiani a colazione

Effetto bollette dell’energia sul carrello della spesa: prezzi +2,2% a febbraio

Le bollette dell’energia fanno decollare i prezzi nel carrello della spesa. Secondo le stime preliminari Istat, a febbraio i prezzi al consumo del grocery (beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) si attestano, su base annua, al +2,2% dal +1,7% di gennaio. L’indice generale (comprende tutti i prodotti e servizi) sale invece dall’1,5% all’1,7%.

Effetto bollette dell’energia sul carrello della spesa: prezzi +2,2% a febbraio

Prezzi in aumento per uova e latte

In occasione delle tradizionali festività di Carnevale, Bmti ha condotto un’analisi sulle principali materie prime utilizzate nell'industria dolciaria. Nello specifico, Bmti ha esaminato l’andamento dei prezzi di uova, farina, latte e burro, registrando tendenze di crescita per alcuni ingredienti chiave e una stabilità per altre materie prime.

Prezzi in aumento per uova e latte

I surgelati segnano +1,3 a volume nel retail

Iias-Istituto Italiano Alimenti Surgelati, in occasione del “Frozen Food Day” che si celebra il prossimo 6 marzo, anticipa i dati di consumo 2024 di alimenti surgelati in Italia. I primi dati rilevati lungo la Penisola relativi al canale retail evidenziano come nell'ultimo anno il comparto dei prodotti surgelati abbia confermato la propria solidità, registrando  un ulteriore incremento nei consumi tra le mura domestiche, che raggiungono quota 652.643 tonnellate rispetto alle 645.000 registrate nel 2023. Un dato positivo e incoraggiante che sottolinea come il consumo di prodotti surgelati in Italia sia aumentato a un ritmo senza precedenti negli ultimi anni, per poi stabilizzarsi su livelli elevati: negli anni della pandemia gli italiani hanno introdotto abitualmente nella propria alimentazione questi prodotti, riconoscendone l’elevato valore qualitativo e apprezzandoli anche in termini di gusto e di risparmio economico, e poi hanno continuato ad aumentarne il consumo. In termini percentuali, nel retail si registra una crescita a volume del +1,3% rispetto ai consumi domestici 2023.

I surgelati segnano +1,3 a volume nel retail
       
       

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