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Mare Aperto nuota in ottime acque

di Maria Teresa Giannini

Nonostante le difficoltà che il 2022 ha portato all’alimentare confezionato, dovute soprattutto ai rincari delle materie prime e dei materiali da packaging, Mare Aperto Foods ha continuato la sua crescita all’insegna della sostenibilità e dei successi presso i consumatori: la società genovese, nata nel 2015, che fa parte del gruppo spagnolo Jealsa (uno dei principali produttori di conserve ittiche al mondo), ha fatturato più di 62,7milioni di euro e, forte anche del riconoscimento “miglior prodotto dell’anno 2022”, continua a investire in packaging sostenibile e prodotti certificati. Ne parla Costanza Levera, marketing & communication manager.

Nel 2022 in Italia, come in molti altri Paesi, il volume totale di tonno disponibile sul mercato si è ridotto, così come il consumo pro capite, lasciando immaginare una dura vita per chi lavora e confeziona questo prodotto. Che anno è stato per voi?

L’andamento 2022 per noi, in verità, è stato molto positivo in termini di volumi. Lo scorso anno siamo stati l’azienda con la più importante crescita del mercato con un +14%, un dato che arriva, a sua volta, dopo un quinquennio di assoluta dinamicità. In più il tonno all’olio d’oliva 80g x3, referenza di punta di Mare Aperto, è diventato il 2° prodotto nel panorama italiano delle conserve di tonno, solo dopo il leader di mercato. Secondo i dati Circana, addirittura, in alcune zone del Paese come l’area 4, la nostra distribuzione ponderata mostra un + 20% a volume e 40% a valore.

Una buona annata, anche se mai quanto il 2020…

Quello è stato un anno imparagonabile, che non andrebbe nemmeno considerato come benchmark in quanto il mercato alimentare è stato “drogato” dalla pandemia, soprattutto nella fase emergenziale quando, spaventati e costretti in casa, tutti noi abbiamo acquistato con la filosofia del “fare scorta” e abbiamo cucinato molto di più fra le mura delle nostre abitazioni, considerato anche che il mercato del fuori casa non ha un grande impatto su referenze come le nostre. Nel 2021 c’è stata poi una stabilizzazione.

Quanto pesano i vari canali della distribuzione italiana nel vostro caso?

Siamo presenti per l’85% nella Gdo, per il 10% nel normal trade e per il 5% nell’Horeca, un mercato che non si è mai ripreso dal Covid.

E all’estero?

Anche se Mare Aperto è un marchio destinato fondamentalmente al mercato italiano, negli ultimi anni stiamo ricevendo richieste di altri Paesi, nei quali abbiamo iniziato, di recente, ad avere una certa presenza, con risultati molto soddisfacenti.

La guerra in Ucraina, il rincaro dei carburanti e delle materie prime hanno fatto riscontrare una scarsità per materiali come l’alluminio e la carta?

No, non direi. Non sono mai mancati, anche grazie a una politica di larghe scorte portata avanti dall’azienda, però il loro prezzo è esploso: penso, per esempio, alla banda stagnata che ha subito aumenti fino al 50 per cento.

Dichiarate di essere molto impegnati sul fronte della sostenibilità. In che modo il consumatore trova riscontro di questo?

Abbiamo scelto l’approccio “clean label” per comunicare al consumatore, con la massima trasparenza, tramite il nuovo packaging. Per questo, la lista degli ingredienti viene interamente riportata sul fronte della confezione. Inoltre, gli elementi di contenuto sono stati resi più chiari ed esplicativi dei valori della marca, con una particolare valorizzazione degli aspetti legati alla sostenibilità ambientale. All’interno del nostro packaging spieghiamo tutte le azioni di sostenibilità che portiamo avanti.

Cos’è “We sea” e in che cosa consiste?

Il programma di Csr “We Sea” riunisce tutte le azioni che portiamo avanti come azienda e come gruppo Jealsa per la sostenibilità a diversi livelli e il logo che riporta il nome di questo programma è visibile sul fronte pacco. “We Sea” è trasversale a tutte le fasi di produzione e rappresenta il nostro impegno a 360 gradi. Stabiliamo requisiti obbligatori per tutti i nostri collaboratori e scegliamo partner strategici che operano nella cura degli oceani. La strategia si articola in cinque linee d’azione: We buy and sea, we control and sea, we care and sea, we respect and sea, we respect and sea. Gli accordi per "Pesca e acquisto responsabile” mirano a garantire che tutta la nostra materia prima provenga da attività di pesca non illegale, dichiarata e regolamentata e da zone in cui gli stock di tonno non sono minacciati.

Ovvero? Da dove arriva il pescato?

Il tonno in scatola è essenzialmente di specie Skipjack (il c.d. “tonnetto striato”) e Yellowfin (“pinna gialla”) e proviene dall’Oceano Atlantico, dall’Oceano Indiano, o dal Pacifico. La provenienza, naturalmente, può variare a seconda della stagione e dei ritmi riproduttivi, ma il consumatore troverà sempre – come previsto dalle normative europee – l’indicazione della zona Fao corrispondente, sul retro della confezione.

Quali certificazioni avete ottenuto che comprovino la sostenibilità delle vostre pratiche di pesca? E quali, invece, attestano la bontà del vostro processo produttivo?

Mare Aperto-Jealsa appartiene alla associazione Issf (International seafood sustainability foundation), che ha, come fine, la conservazione delle risorse mondiali delle diverse specie di tonno, la riduzione dei bycatch (catture accidentali) e la prevenzione della pesca illegale. Oltre a questo, i nostri prodotti contengono solo tonno proveniente da pesca sostenibile con certificato Friend of the sea, oltre a una referenza certificata Msc e una di tonno pescato con il metodo tradizionale a canna. La flotta di Jealsa, per quanto riguarda Mare Aperto, ha inoltre ottenuto la certificazione Msc sia per la pesca su banchi liberi del tonno, sia per il pinna gialla. Per quanto riguarda il nostro processo produttivo, nell’aprile 2023 la casa madre Jealsa ha ricevuto, da Bureau Veritas, la certificazione Zero Waste management sul proprio sito produttivo Conservas Rianxeira. Il certificatore ha, infatti, verificato tramite audit che l’azienda dispone di un efficace sistema di monitoraggio e controllo dei rifiuti generati durante il ciclo produttivo e riesce a garantire un effettivo recupero (del 97%) evitando il conferimento in discarica.

La vostra gamma, finora, sembra aver imboccato la strada della semplicità delle ricette e, difatti, non figurano insalate di tonno o salse. Dobbiamo aspettarci novità di prodotto, o di formato, fino alla fine dell’anno corrente?

Da settembre 2023 saranno in commercio i filetti di tonno in vasetto di vetro Mare Aperto. Si tratta di filetti lavorati a mano che saranno disponibili in una confezione di 180 grammi in 3 diversi gusti (olio d’oliva classico, in extra vergine, al naturale) e, anche in questo caso, parliamo di materia prima proveniente da pesca sostenibile certificata da Friend of the sea. Dopo 8 anni in cui il nostro tonno si poteva trovare solo in lattina, adesso siamo pronti per il “salto nel vetro”.

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Melinda: i frutti della controtendenza

di Maria Teresa Giannini

Parte nel nome è la ripresa stessa della parola “mela” ed è uno dei marchi più conosciuti dagli italiani nel settore ortofrutticolo: è Melinda, il consorzio di 16 cooperative trentine, nato nel 1989, che, dopo un lungo percorso, ha portato tanti singoli agricoltori privati e piccole cooperative, in passato in competizione tra loro, a riunirsi per valorizzare le mele delle Valli di Non e di Sole.

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Vidal candies si riprende il mercato italiano

di Maria Teresa Giannini e Luca Salomone

Alla fine del 2022 ha portato a casa un fatturato di oltre 200 milioni, che continua a crescere: per Vidal candies, o Vidal golosinas nel suo nome originale, le proiezioni sono davvero positive.

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Conad Adriatico: creativi contro l'inflazione

di Armando Brescia e Maria Teresa Giannini

La fine del secondo trimestre di ogni anno, si sa, è periodo di riflessioni sull’anno precedente per ogni azienda, industria o insegna che sia: per Conad Adriatico, la cooperativa afferente alla “galassia Conad” che distribuisce in Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata, questo momento è arrivato con l’assemblea di bilancio.

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