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Star, il focus è sui piatti pronti

Star, il focus è sui piatti pronti
Antonio Mariani, general manager di Star

Star, il focus è sui piatti pronti

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Veronica Fumarola

Si dice che nulla avvenga per caso. Rientra molto probabilmente in questo aforisma la recente notizia dell’acquisizione dei brand di Star Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo da parte di Casalasco Società Agricola. Una scelta che consentirà a Star di concentrarsi sui segmenti core del suo portafoglio prodotti: pesti speciali e noodles, focalizzando le energie, in particolare, sul mondo dei piatti pronti etnici, con un obiettivo chiaro: dinamizzare le categorie nelle quali l’azienda opera per creare valore per l’impresa, i clienti e i consumatori. Di questa nuova e significativa sfida, oltre che di performance di mercato e novità di prodotto abbiamo parlato con il general manager di Star Antonio Mariani.

Pesti speciali e noodles rappresentano il vostro business. Come hanno performato i due segmenti nel 2024?
La performance di Star nei mercati “core”, pesti speciali e noodles, è stata positiva nel 2024, con un trend di vendite a valore del +2% e una quota a valore nei due mercati core del 25%. La crescita è guidata principalmente dalla straordinaria performance a doppia cifra dei pesti speciali Tigullio, che hanno messo a segno +27%, ottenuta grazie a una brand strategy forte e a un’innovazione di successo. La crescita è stata inoltre guidata dai risultati positivi di Saikebon nei noodles, che hanno registrato +2%, confermandosi così leader di categoria con il 60% di quota. Abbiamo registrato, poi, una continua crescita del brodo liquido, che con +7%, conferma Star capitano della categoria con una quota di mercato a valore del 77% (fonte: NIQ, totale Italia, dati a valore, fy 2024 vs ya).

Tra le vostre referenze, quali sono i vostri cavalli di battaglia?
I noodles sono indubbiamente il nostro cavallo di battaglia. Nella categoria di riferimento, che abbiamo introdotto nel 2013 e che oggi costituisce un fenomeno da quasi 60 milioni di euro, Saikebon detiene una quota a valore del 60%, per un giro d’affari di circa 35 milioni di euro, ed è responsabile per quasi il 50% della crescita del settore. Questa ottima performance è la prova che il nostro modello di innovazione, basato su praticità, gusto ed etnicità, risponde perfettamente alle esigenze del consumatore moderno. Sempre parlando di innovazione, c’è un’altra categoria in cui siamo leader di mercato: quella dei pesti speciali, in cui Tigullio continua a crescere a doppia cifra trainato dal successo degli ultimi due lanci, Cacio & pepe e Ricotta & pistacchio, che si sono rilevate tra le referenze più performanti degli ultimi tre anni. Il successo è legato alla capacità di rispondere in modo efficace alla crescente domanda dei consumatori di soluzioni rapide e gustose per condire la pasta, riproponendo al contempo i sapori autentici della tradizione.

Quali altre novità avete lanciato lo scorso anno con i vari brand?
Sognidoro ha introdotto le due nuove tisane con melatonina ai gusti Melissa e Mango e Vaniglia per soddisfare le diverse preferenze dei consumatori e consolidare il proprio ruolo nel segmento funzionale. Saikebon ha arricchito l’offerta dei noodles con una nuova referenza noodles al curry e con la nuova piattaforma Riso Express, la grande scommessa dell’anno, con la quale entra nel riso, la base più importante della cucina asiatica. Questo a dimostrazione del coraggio e del dinamismo dell’azienda.

A proposito di Saikebon Riso Express, può spiegarci come e perché nasce questa nuova referenza e il desiderio di entrare in una nuova categoria?
Star è una delle principali società del mondo alimentare italiano, con più di 75 anni di storia e con prodotti che ogni giorno entrano nelle case di milioni di italiani; ma al tempo stesso cerchiamo di proteggere il nostro “dna Imprenditoriale”, di mantenere viva la nostra capacità di osare, innovare, anticipare i bisogni dei consumatori. L’ingresso in questa nuova categoria risponde a due trend fondamentali: da un lato, il crescente interesse degli italiani per la cucina etnica, con il 56% che dichiara di consumare specialità esotiche, un dato in forte crescita rispetto al periodo pre-covid. Dall’altro, l’aumento della domanda di piatti pronti, che ha registrato un +21% nello stesso periodo. Con Saikebon Riso Express abbiamo voluto investire sul riso per offrire un nuovo prodotto che potesse combinare praticità e gusto. Si tratta di un’evoluzione naturale per il brand con cui abbiamo l’obiettivo di replicare il successo già ottenuto con i noodles.

Alla luce del nuovo lancio, quali sono le vostre aspettative?
Con il lancio di Saikebon Riso Express ci aspettiamo una risposta positiva da parte del mercato, trainata sia dalla crescente domanda di piatti pronti sia dal forte interesse per la cucina etnica. La nostra ambizione è rendere Saikebon Riso Express un punto di riferimento per la categoria che, al pari dei noodles, miriamo a raddoppiare nei prossimi dieci anni. Questo significa continuare a investire in innovazione, comunicazione e qualità per mantenere la nostra posizione di leadership e creare valore sia per i consumatori sia per i nostri partner nella distribuzione.

Può tracciare un quadro dell’andamento dei piatti pronti nell’ultimo anno?
L’andamento dei piatti pronti ambient dry è stato positivo nel 2024 (+4%) ma registra due diverse velocità: i noodles con 63 milioni di euro hanno aumentato il gap con i più tradizionali risotti, il cui giro d’affari ammonta a 56 milioni di euro, e guidano la crescita con + 7% a valore e +8% a volume. Se guardiamo al trend di lungo periodo, la crescita di questa categoria ha un cagr a valore 2024 rispetto al 2019 del +22%, a dimostrazione della persistenza di un forte consumer trend e della capacità di coniugare velocità e facilità con un’esperienza fuori dall’ordinario di “oriental indulgence”. Nonostante la forte crescita del mercato e l’aggressività di private label e canale discount, Saikebon a distanza di 11 anni dalla creazione dei noodles in Italia, resta indiscusso brand leader con il 60% di value market share a totale Italia e il 69% sulla distribuzione moderna (fonte: NIQ, totale Italia, dati a valore e a volume, fy 2024 vs 2023; cagr a valore, fy 2024 vs fy 2019).

Avete realizzato degli investimenti per l’ampliamento degli stabilimenti?
Continuiamo a lavorare su strategie e progetti per migliorare la qualità nutrizionale dei nostri prodotti e diminuirne l’impatto ambientale con iniziative nella fabbrica di Agrate Brianza (Mb) e all’interno della nostra filiera.  Per citare un esempio: abbiamo deciso di internalizzare la produzione dei nostri noodles creando un nuovo stabilimento ad Alcaniz, in Spagna, una fabbrica digitalmente all’avanguardia e completamente sostenibile.

Quali obiettivi vi ponete per il 2025?
L’obiettivo del 2025 è principalmente uno: vogliamo tornare a guidare la crescita a volume dei nostri prodotti e delle categorie in cui operiamo. In particolare, abbiamo tre grandi sfide nel 2025, nelle tre categorie principali che guidano la nostra crescita: brodo, Saikebon e Tigullio. Per il brodo l’obiettivo è rinforzare la penetrazione del prodotto facendo leva sulla bontà e sul processo come fatto in casa; per Tigullio continuare a confermarci nel mercato del pesto genovese e mantenere la leadership in quello dei pesti speciali; per Saikebon entrare in un nuovo segmento con l’ambizione forte di poter cambiare davvero il mercato. Le armi con cui farlo sono principalmente tre: un forte ritorno all’innovazione, un costante investimento in comunicazione con un focus sulla mental availability e una crescente attenzione al punto vendita, ormai sempre più un vero e proprio media.

 

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