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Latte fieno, +220% conferitori in sei anni

Con circa 1.600 conferitori e una produzione di 96 milioni di kg nel 2023, il latte fieno dell’Alto Adige rappresenta un simbolo di connessione locale e di produzione alimentare sostenibile. «Oggi il latte fieno, nella nostra regione montana, rappresenta il 26% del totale latte prodotto, un dato in crescita di almeno 25 punti percentuali rispetto al 2018, anno in cui è iniziata la sua produzione, a seguito della certificazione Stg» dichiara Annemarie Kaser, direttrice Federazione Latterie Alto Adige che riunisce nove cooperative di caseifici e latterie altoatesine.

Latte fieno, +220% conferitori in sei anni

Ortofrutta, appello per una Ppwr sostenibile

Nel corso della tavola rotonda "Ppwr implementation = less sustainability and less internal market? The voice of fresh produce supply chain” organizzata da ProFood e Freshfel Europe a Fruit Logistica 2025, le associazioni europee e internazionali hanno discusso sulla normativa sugli imballaggi (Ppwr) sollecitando un approccio pragmatico, basato sui dati, e denunciando il rischio di frammentazione del mercato unico.

Ortofrutta, appello per una Ppwr sostenibile

Mele italiane, il 40% è destinato all'estero

Durante l’incontro “La melicoltura italiana, realtà e prospettive”, svoltosi a Berlino in occasione di Fruit Logistica, Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy, ha presentato i dati aggiornati delle mele italiane.

Mele italiane, il 40% è destinato all'estero

Consorzio Dolce Passione, obiettivo export oltre quota 40%

Il Consorzio Dolce Passione, nato nel 2023 per promuovere il cocomero "dolce passione dalla buccia fine e nera, scommette sui mercati esteri, in particolare su Europa ed Emirati Arabi con l'obiettivo di raggiungere una quota export del prodotto superiore al 40% della produzione.

Consorzio Dolce Passione, obiettivo export oltre quota 40%

Limoni, la Gd veicola l’85% dei consumi

Il Consorzio del Limone di Siracusa Igp, presente nei giorni scorsi a Fruit Logistica come co-espositore all'interno della collettiva di CSO Italy The Beauty of Quality, ha realizzato un evento interamente dedicato al Limone di Siracusa Igp, alle sue peculiarità e caratteristiche distintive che lo rendono unico al mondo, oltre ai dati sul consumo di limoni in Italia.

Limoni, la Gd veicola l’85% dei consumi

Aceto balsamico di Modena, novità nel disciplinare di produzione

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 3 febbraio del decreto del 22 gennaio 2025, sono entrate in vigore alcune novità per il disciplinare di produzione dell’Aceto balsamico di Modena Igp. Il Consorzio tutela aceto balsamico di Modena Igp si dichiara soddisfatto per il “passaggio storico” che introduce, oltre ad alcuni miglioramenti regolamentari, una nuova categoria di aceto balsamico di Modena definita con l’espressione “riserva” per i prodotti invecchiati oltre cinque anni.

I dettagli delle modifiche

I cambiamenti sono stati concepiti per rafforzare la tutela dell’Igp e migliorare la percezione di uno dei prodotti più rappresentativi dell’eccellenza gastronomica italiana.
In particolare, il testo del disciplinare di produzione è stato sottoposto a una revisione complessiva per garantire una normativa più chiara, completa e facilmente interpretabile con l’obiettivo di semplificare la lettura delle regole, migliorare la gestione e la tracciabilità del prodotto, e rendere più facile l’applicazione delle norme da parte degli operatori del settore. Sono stati introdotti nuovi principi per l’etichettatura, per valorizzare il toponimo “Modena”, sottolineando la provenienza e la tradizione di un prodotto che affonda le sue radici in questo territorio. L’etichettatura rivisitata tutela i consumatori contro l’uso di espressioni ambigue che rischiano di minare la garanzia di trasparenza.

Una delle novità più significative riguarda l’introduzione di una nuova categoria di Aceto Balsamico di Modena Igp: “riserva” dedicata a prodotti che sono invecchiati per oltre cinque anni. La nuova denominazione, che identifica una selezione particolarmente pregiata e di alta qualità, consentirà ai produttori di differenziare ulteriormente i loro prodotti sul mercato. La categoria “riserva”, che nei prossimi mesi verrà presentata ufficialmente in diversi sedi, rappresenta un passaggio storico per il Consorzio perché introduce nella gamma dell’Igp il concetto di verticalizzazione qualitativa basata sul periodo di invecchiamento. La possibilità di degustare diverse annate darà l’opportunità ad esperti e appassionati di apprezzare le sfumature e le differenze organolettiche che maturano nei lunghi tempi di invecchiamento in pregiati contenitori di legno restituendo un’esperienza immediata della complessità che caratterizza il mondo variegato dell’Aceto balsamico di Modena Igp.

«Le modifiche al disciplinare di produzione dell’Aceto balsamico di Modena Igp rappresentano un ulteriore passo per garantire la qualità e la tutela del nostro prodotto, simbolo di eccellenza e tradizione. L'Aceto Balsamico di Modena Igp – commenta Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio Tutela aceto balsamico di Modena – non è solo un prodotto alimentare, ma un patrimonio culturale e un segno distintivo del nostro territorio. Il nostro impegno, come Consorzio, è quello di salvaguardare questa identità, proteggendo i consumatori e rafforzando la nostra posizione sui mercati internazionali. Queste modifiche sono il risultato di un lavoro lungo e condiviso, volto a garantire che ogni goccia di Aceto balsamico di Modena Igp rispetti i più alti standard di qualità e continui a raccontare la storia di un territorio unico al mondo. La nostra missione, come Consorzio, è quella di preservare e promuovere l'autenticità del nostro prodotto, proteggendo il consumatore e il nostro patrimonio culturale».

Aceto balsamico di Modena, novità nel disciplinare di produzione
       
       

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