Che Primark sia uno maggiori punti di forza di Associated British Foods è un fatto piuttosto noto, ma ora si starebbe addirittura studiandone lo scorporo.
La notizia è emersa ieri, 4 novembre, durante la presentazione dei risultati annuali del gruppo. Il Consiglio di amministrazione e il maggiore azionista di Primark la famiglia Weston, hanno infatti dichiarato che è in corso una revisione della struttura, con l’obiettivo di massimizzare il valore a lungo termine.
I vertici affermano che tuttavia non ci sono ancora decisioni sul tappetto, ma tale processo potrebbe condurre a dare il via a una separazione delle attività retail da quelle alimentari.
Il gruppo ABF, nell’esercizio terminante il 13 settembre 2025, ha registrato un calo di fatturato di 3 punti, scendendo a 19 miliardi e 459 milioni di sterline (22,05 miliardi di euro) dai 20,073 miliardi del precedente bilancio.
L'utile operativo rettificato è diminuito del 12%, specialmente a causa di Abf Sugar.
L’utile per azione, rettificato, ha lasciato sul terreno 11 punti, beneficiando tuttavia dell'impatto favorevole dei riacquisti di azioni proprie.
Nell’anno la multinazionale londinese, attiva in 56 Paesi, ha investito continuamente, per un totale di 1,2 miliardi di sterline, destinati a incrementare la capacità produttiva, con nuove tecnologie e nuovi processi.
Nell'alimentare, prosegue la nota ufficiale, i marchi internazionali hanno registrato un buon incremento delle vendite, nei settori dell’olio (negli Usa), del bakery e nel comparto, a forte crescita, degli ingredienti alimentari.
Primark, dal canto suo, si è attestata poco sotto i 9,5 miliardi di sterline di ricavi (quasi 11 miliardi di euro), con un incremento delle vendite in valore dell’1% (-2,3% like for like).
Se nel mercato principale - Irlanda e Uk (49% dei ricavi) – l’insegna ha ripiegato dell’1% alle casse, la quota di mercato è aumentata al 6,8% per cento.
Nel resto dell’Europa le vendite sono cresciute del 2% rete corrente (-1,5% a perimetro omogeneo), con l'apertura di nuovi negozi che hanno fornito un notevole contributo.
Negli Stati Uniti, Primark ha fatto faville, registrando un +20% (corrente), un balzo legato a 6 opening i quali hanno portato la rete a 33 insediamenti, con altri 18 contratti di affitto già perfezionati.
Anche in Italia, dove le vendite sono improntate alla stabilità e dove il giro d’affari 2024 è di circa 730 milioni di euro, il marchio continua ad ampliare il proprio network: dopo l’apertura, il 10 settembre, a Cosenza, presso il Centro Commerciale Metropolis, il brand si prepara a toccare, il 25 novembre, il traguardo delle 20 grandi superfici, a Biella, presso lo shopping center Gli Orsi.
E in pipeline, per l’estate, c’è pure lo sbarco a Parma Promenade, il primo shopping resort della nostra nazione.
Infine, pochi giorni fa, il retailer anglo-irlandese ha avviato lo sviluppo in franchising, con l’ingresso in Kuwait dove ha stipulato un accordo con Alshaya Group.
Altri articoli:
Parma Promenade raggiunge il 90% degli spazi allocati
Primark avvia il franchising con l'entrata in Kuwait
