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Unicoop Etruria taglia la rete. I sindacati proclamano uno sciopero per il 18 dicembre

Unicoop Etruria taglia la rete. I sindacati proclamano uno sciopero per il 18 dicembre

Unicoop Etruria taglia la rete. I sindacati proclamano uno sciopero per il 18 dicembre

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Emanuele Scarci

Il vertice di Unicoop Etruria avvia la fase di ristrutturazione dell’azienda ma i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs si oppongono e proclamano per il 18 dicembre uno sciopero per l’intero turno di lavoro.

Unicoop Etruria, nata dalla fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, ha annunciato un piano che prevede la cessione o la chiusura di 24 punti vendita, tra cui 12 dell’insegna Superconti, oltre a un ridimensionamento delle sedi amministrative. L’obiettivo è quello di “rendere più efficiente la gestione” della rete commerciale e della fase amministrativa.
Secondo l’azienda, i pdv dopo un’attenta analisi, “si sono rivelati non più sostenibili dal punto di vista economico per mutate condizioni di mercato o socio demografiche, in sovrapposizione con altri punti di vendita della cooperativa oppure troppo distanti rispetto ai territori di riferimento”.

Operazione salvataggio
Il vertice di Coop Etruria ha definito queste decisioni ponderate, “frutto di analisi approfondite e del senso di responsabilità verso l’intera compagine sociale, finalizzate a salvaguardare la cooperativa nel suo insieme, a migliorare i risultati della controllata Superconti all’interno di Unicoop Etruria”.
Si conferma la volontà di mantenere un presidio diffuso in Toscana, insieme a una più sostenibile presenza in Umbria, alto Lazio, città di Roma e nella provincia de L’Aquila con le insegne Coop e Superconti.
L’anno scorso il bilancio consolidato di Unicoop Tirreno ha segnato ricavi per 881,2 milioni di euro e una perdita di 7,3 milioni. Il debito netto è stato a 576 milioni (compreso il prestito soci) a fronte di un patrimonio netto di 254 milioni.
Dal suo canto, nel 2023 (ultimo disponibile) Coop Centro Italia ha ottenuto un fatturato consolidato di 820,3 milioni e una perdita di 23,9 milioni. La Coop controllava la catena low cost Superconti che contava su 32 pdv fra Umbria, Lazio e Marche.

Occupazione a rischio

Secondo i sindacati, il progetto aziendale mette a rischio oltre 500 posti di lavoro e prevede il ridimensionamento delle sedi amministrative di Vignale e Castiglione del Lago. In dettaglio, il progetto comporterebbe 180 esuberi nelle sedi amministrative e circa 340 nella rete commerciale, con possibili cessioni a terzi e il progressivo abbandono di intere aree territoriali, dal sud del Lazio alle Marche e una parte della provincia dell’Aquila.
Le organizzazioni chiedono tutela occupazionale e garanzie sul mantenimento delle sedi. Sostengono che senza un vero piano di rilancio commerciale, basato su investimenti nella rete e sulla valorizzazione delle professionalità interne, il rischio è che le dismissioni e gli esuberi rappresentino solo il primo passo di un arretramento più profondo.

Unicoop Etruria ha 780 mila soci, oltre 170 punti vendita tra Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo e circa 5.800 addetti. Simonetta Radi è la presidente del Consiglio di sorveglianza e Gianni Tarozzi il presidente del Consiglio di gestione

Gli articoli precedenti:

Unicoop Etruria, al via la seconda fase del piano industriale strategico per il rilancio

A giugno nasce Unicoop Etruria. Pronto al lancio un prestito di 125 milioni

       
       

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