Cinquina per le botteghe sostenibili di Gruppo Granarolo, la maggiore azienda, tutta italiana, del lattiero-caseario, con i suoi 1.720 milioni di fatturato consolidato nel 2024.
Il colosso emiliano, che fra l’altro ha realizzato da pochi giorni, una nuova acquisizione londinese, puntando al 40% di giro d’affari estero, ha inaugurato il 20 novembre, a Ferrara, in viale Cavour, in pieno centro storico, un nuovo negozio in un’ottica rigorosamente anti-spreco e dedicato alla vendita, quasi esclusiva, di prodotti del proprio portafoglio.
Alle varie declinazioni del nome aziendale si aggiungono brand come Pettinicchio, Pinzani, i prodotti sardi Podda, quelli agropontini di Cuomo, Yomo, High Protein, per arrivare a un totale di venticinque.
Il taglio del nastro, avvenuto ieri, giovedì 20 novembre, ha visto la presenza di Alan Fabbri, Sindaco di Ferrara, e di Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo Spa.
In uno spazio di oltre 100 mq situato in una delle vie principali di Ferrara, a pochi passi dal Castello Estense, il nuovo punto vendita è composto da un’area a libero servizio, con prodotti freschi e ambient, mettendo al centro l’impegno del Gruppo sui temi della sostenibilità per l’oggi e per il futuro: il concept è ideato anche per ridurre gli sprechi di prodotto a data corta a cui ogni grande azienda del food può andare incontro e per consentire ai consumatori un risparmio sul prezzo a scaffale, che sarà significativo sui numerosi articoli a scadenza ravvicinata presenti ogni giorno, in apposite aree promozionali last minute.
Il risparmio sarà anche energetico attraverso una scelta di banchi frigo di nuova generazione a basso impatto ambientale.
«Abbiamo spacci negli stabilimenti di Bologna, Castelfranco Emilia (MO) e Gioia del Colle (BA) – dice Calzolari – e un punto vendita in centro a Bologna. Queste botteghe ci avvicinano ai consumatori, come detto, in un'ottica anti-spreco: qui si troveranno tutti quei beni ancora ampiamente buoni, ma che, per motivi organizzativi la grande distribuzione non ospita e che saranno venduti a prezzo molto convenienti. È un tentativo di fare una riflessione su quanto sia importante non sprecare cibo», in un mondo che invece è alla fame.
Secondo Save The Children nel 2024, a livello planetario, sono nati 18,2 milioni di bambini destinati a soffrire la fame, uno ogni due secondi, più di un terzo degli abitanti dell’Italia.
Non solo: ma anche nel nostro Paese, nel 2024, la popolazione che denunciava una condizione di povertà assoluta (mancanza di risorse per accedere al cibo e alle generali necessità quotidiane), era, secondo l’Istat di oltre 2,2 milioni di famiglie (8,4%) e circa 5,7 milioni di individui (9,8%).

Nel 2024 il 22,8% dei ricavi generati dai negozi Granarolo già operativi è arrivato dalla vendita di prodotti a data corta, come è possibile evincere dal Bilancio di Sostenibilità.
Gruppo Granarolo, prima realtà agroalimentare a capitale italiano, è uno dei più importanti operatori dell'industria food nazionale. Conta oggi 15 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, 2 in Francia, 3 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda, 1 in Germania e 1 negli Stati Uniti.
Rappresenta la più importante filiera tricolore del latte, direttamente partecipata da produttori associati in forma cooperativa.
Riunisce oltre 475 allevatori-produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con un parco di 100 autocisterne, 500 automezzi per la distribuzione, i quali movimentano 900 mila tonnellate annue e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita presso i quali 20 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti Granarolo.
La compagine societaria è così composta: Granlatte 63,14%, Fondo Nazionale Strategico 15,27%, Intesa Sanpaolo 14,95%, Enpaia 4,58%, azioni proprie 2,06%.
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