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Vandemoortele: la campagna di acquisizioni disegna la semestrale

Vandemoortele: la campagna di acquisizioni disegna la semestrale
Yvon Guérin: "Abbiamo gettato le basi per una grande trasformazione"

Vandemoortele: la campagna di acquisizioni disegna la semestrale

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Luca Salomone

Una semestrale solida, quella del gruppo belga, da 2 miliardi di euro di giro d’affari 2024. Nel biennio la multinazionale, guidata dalla famiglia fondatrice, si è mossa a tutta forza.

Onori e oneri della crescita

I conti di gennaio-giugno, pur non scalfendo più di tanto l’azienda, hanno accusato l’onere della crescita per linee esterne.

Riassumiamo. I belgi, nel 2025, hanno comprato l’italiana Lizzi (in febbraio) e, in marzo, le attività europee dell’americana Bunge (margarine e spalmabili vegetali), nonché la francese Délifrance. E questo dopo che il gruppo aveva conquistato la statunitense Bannenton Bakery (aprile 2024) e Dolciaria Acquaviva (maggio 2024).

«Nella prima metà del 2025, Gruppo Vandemoortele ha registrato un buon incremento, nonostante un mercato difficile – conferma il ceo Yvon Guérin -. Le recenti acquisizioni in Italia e negli Stati Uniti hanno stimolato il fatturato, mentre le nostre squadre hanno concentrato gli sforzi sul miglioramento del mix di prodotti, sugli investimenti per l’innovazione e sulla gestione dei costi».

I ricavi di gennaio-giugno 2025 hanno raggiunto i 1.053,7 milioni di euro, in aumento di 101,2 milioni di euro (+10,6%) rispetto allo stesso periodo del 2024.

La crescita è stata trainata principalmente dai prodotti da forno, un core business sostenuto da una terna di integrazioni (Bannenton, Dolciaria Acquaviva e Lizzi, appunto).

L'Ebitda rettificato è stato pari a 124,7 milioni di euro, vicino al record di 125,1 milioni di euro del corrispondente.

I soli prodotti da forno hanno realizzato 93,4 milioni di euro, in aumento di 14,7 milioni.

La divisione Pbfs (Plant-based food solutions) ha incassato un margine operativo lordo rettificato di 31 milioni di euro, un dato notevole, ma inferiore alla redditività eccezionale del 2024. E questo a causa dei rincari di varie materie prime.

L'Ebit adjusted di gruppo ha toccato 70,2 milioni di euro, in calo rispetto ai 90,6 milioni di euro di gennaio-giugno 2024 (tenendo conto dell'ulteriore svalutazione delle immobilizzazioni immateriali, relativa alle acquisizioni).

L'Ebit consolidato è sceso a 52,4 milioni di euro (da 81,5 milioni di euro del primo semestre 2024), per effetto dei costi di consulenza relativi alla campagna di “shopping”.

L'utile netto è stato di 16 milioni di euro.

Consolidare lo shopping

«Sebbene la nostra redditività sia stata inferiore a quella dell'anno scorso, gli investimenti e le iniziative della prima metà del 2025 gettano le basi per una maggiore efficienza e una crescita a lungo termine – ha aggiunto Guérin -. Le acquisizioni della divisione europea di Bunge e di Délifrance sanciranno definitivamente una trasformazione, amplieranno il nostro portafoglio prodotti e rafforzeranno la nostra presenza internazionale".

Entrambe le operazioni, infatti, sono per il momento soggette alle consuete condizioni di chiusura.

Da osservare, inoltre, che, nei giorni scorsi il gruppo ha ricevuto un finanziamento da 100 milioni di euro per rafforzare la struttura patrimoniale. A erogarlo un pool di grandi investitori formato da Tikehau Capital, Belgian Resilience Fund, PMV e Welvaartsfonds.

Conclude, con alcune previsioni, il presidente del Cda Jean Vandemoortele: «Nonostante i venti contrari - calo del potere d'acquisto dei consumatori e tensioni commerciali internazionali - prevediamo che l'Ebitda rettificato e consolidato per l'intero anno rimarrà quasi allo stesso livello del 2024 (256 milioni di euro, ndr). La priorità, come abbiamo visto, sarà di proseguire l'integrazione dei nuovi asset e di completare l'integrazione delle restanti imprese da noi rilevate. Queste misure rafforzeranno ulteriormente la presenza internazionale, l'efficienza operativa e la redditività a lungo termine di Vandemoortele».

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