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Lactalis investe 27 milioni di euro su Caseificio Mandara di Mondragone

Lactalis investe 27 milioni di euro su Caseificio Mandara di Mondragone
Entro il 2028 la produzione di Mandara aumenterà del 60 per cento

Lactalis investe 27 milioni di euro su Caseificio Mandara di Mondragone

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Luca Salomone

Lactalis potenzia uno dei suoi stabilimenti casertani, con un piano che si concluderà entro il 2028. Il marchio Mandara, fondato circa un secolo fa, è sinonimo di mozzarella premium.

Tuttavia la produzione spazia anche su ricotta, scamorza, provola e altre specialità casearie.

In Campania la multinazionale francese ha due impianti di lavorazione: l’altro è a Piana di Monte Verna, sempre in provincia di Caserta.

Obiettivo: più 60 per cento

Il piano per Mondragone comporta, nel giro di tre anni, l’ampliamento e la modernizzazione dello stabilimento, specializzato nella produzione e vendita di mozzarella di bufala in Italia e all’estero.

Da ricordare che Mandara è entrata in Lactalis nel 2020, nell’ambito dell’acquisizione della reggiana Nuova Castelli, specialista dei formaggi Dop e tipici.

L’intervento prevede la realizzazione di un nuovo magazzino e di un nuovo caseificio. L’obiettivo, a regime, è di incrementare la produzione di oltre il 60%, passando da 6mila a 10mila tonnellate annue di mozzarella.

Il sito si estende oggi su 4mila mq e impiega 85 persone nei mesi invernali e 130 nei mesi estivi, quando bisogna affrontare il picco stagionale della domanda.

Esportazioni da record

Lo stabilimento di Mondragone produce sia con il proprio marchio, sia per Vallelata e Galbani.

Circa il 50% dei volumi è destinato all’export, superando la media del mercato che, secondo Nomisma, si attesta al 38,3 per cento.

Lactalis, che in Campania conta 240 dipendenti e 330 fornitori, ha un impatto economico di 200 milioni di euro sull’economia regionale.

Il gruppo, con un fatturato consolidato 2024 di 30,3 miliardi di euro e 266 stabilimenti in 50 Paesi, opera in Italia da più di 35 anni e comprende, fra l’altro, Invernizzi, Cademartori, Locatelli, Galbani, Parmalat, Castelli, Leerdammer e, dal 2023, Ambrosi. Il tutto per un giro d’affari intorno ai 2,9 miliardi di euro, dovuti a 30 stabilimenti.

Durante l’estate, inoltre, il colosso francese ha concluso un importante accordo con la cooperativa neozelandese Fonterra, acquisendone le attività consumer per un valore di 3,845 miliardi di Nzd, circa 2 miliardi di euro.

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