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Retail e finanza: gli investitori “industriali” battono i private equity

Retail e finanza: gli investitori “industriali” battono i private equity

Retail e finanza: gli investitori “industriali” battono i private equity

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Luca Salomone

È un cambio di paradigma quello che sta dominando il mondo del retail: le acquisizioni sono sempre più spesso portate a termine da investitori non finanziari.

Essi entrano nel capitale per rimanere e partecipare ai risultati sul lungo periodo.

È ancora crescita per le M&A

La ricerca Pwc Retail & Finanza: i trend del mercato M&A condotta per Confimprese evidenzia che, nel mercato italiano dei beni di consumo, si sono concluse 295 operazioni nei primi 9 mesi del 2025 (oltre una al giorno) contro le 279 dello stesso periodo 2024, dunque con un incremento secco di 16 deal.

Le principali hanno riguardato i settori commercio e ristorazione, accoglienza e intrattenimento-tempo libero.

Nel periodo 2020-2024 il solo private equity ha portato a termine 128 M&A per un totale investito di 2,4 miliardi.

Secondo l’indagine la predominanza della finanza d’impresa (167 operazioni) è un buon segnale, in quanto “vera leva abilitante mossa da coloro che non sono semplici azionisti, perché rimangono dentro l’azienda, accompagnandone la crescita e partecipando ai risultati anno dopo anno”.

Il private equity ha invece logiche di uscita breve, condizionate da clausole cosiddette di drag-along: si entra per costruire valore e si esce vendendo tutto dopo pochi anni.

Retail: le operazioni “notevoli”

Passiamo a qualche esempio. Ovs ha comprato Goldenpoint e Kasanova, Unibee si è unita, in maggio, con Ethos Profumerie, per non dire di New Princes che ha rilevato Carrefour Italia e di Coin, messa in salvo da una cordata pubblico-privato non solo di tipo finanziario (Mia-Exelite, Invitalia, Sagitta Sgr, Joral Investments e Hi-Dec Edizioni).

"L’aumento degli investitori strategici – afferma Mario Resca, presidente di Confimprese – è il segnale che il mercato sta cercando di ottenere benefici oltre al semplice profitto, come l’acquisizione di tecnologia o l’accesso a nuovi mercati. È un scenario differente per le aziende retail, che hanno bisogno di sostenere il proprio sviluppo con impegno di capitale circolante, spesso non indifferente, e di risorse di lungo termine a supporto di progetti di espansione impegnativi. Dunque, per piani di sviluppo importanti, l’apertura del capitale stesso diventa indispensabile".

Uno sguardo più allargato sul periodo dal 2000 al 2024 evidenzia che l’interesse principale del PE è per il settore moda con 1,8 miliardi investiti in 79 operazioni, di cui il 65% nel comparto abbigliamento e accessori e il 20% nella cosmetica. Seguono, tuttavia, le operazioni dirette all’acquisto e allo sviluppo di piccole e medie imprese.

I fondi, sempre secondo la ricerca, saranno sempre più selettivi e focalizzati su alimentare, cura persona, pet care e cura casa, i più solidi in prospettiva.

FINANZA RETAIL INVESTITORI FONDI 1

La vera notizia bomba è stata la vendita di Carrefour Italia a NewPrinces

Acquisizioni al ristorante

Nella ristorazione, il mercato M&A si concentra sul segmento informale, ovvero focalizzato sul consumo del cibo al bancone, in piedi, o da asporto, favorito da limitati investimenti iniziali e maggiori opportunità di riconversione.

I deal principali hanno riguardato Cigierre (rilevata da QuattoR e, per il Regno Unito, da BC Partners), Rossopomodoro (passata al 45% a Spoon Brands), Temakinho (oggetto di un management buyout che ha comportato l’uscita dalla tedesca Mutares), Antica Focacceria San Francesco (ora controllata al 60% da una joint venture tra Cirfood Retail e Spoon Brands) e Burgez Italia, passata a Obicà Mozzarella Bar. Si tratta, anche qui, per la maggior parte, di operazioni condotte da investitori strategici.

Uno sguardo allo scenario internazionale evidenzia che l’attività di fusioni e acquisizioni guidata da operatori puramente finanziari ha totalizzato 114 deal nei primi 9 mesi del 2025, rispetto ai 126 del corrispondente periodo del 2024, una cifra compensata dagli investimenti portati a termine da operatori strategici.

Altri articoli di Distribuzione Moderna:

Il caso Ethos Profumerie-Unibee

Il caso Ovs-Kasanova

Il caso Coin

Altri articoli di Ristorazione Moderna:

Il caso Antica Focacceria San Francesco

Il caso Cigierre

Il caso Rossopomodoro

Il caso Burgez

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