Ovs compra Kasanova: si chiude con successo l'operazione, annunciata, ma, fino a oggi, non concretizzata, che salva uno dei marchi storici italiani del settore casalinghi.
Secondo quanto riportato in anticipo dal Corriere della Sera il Cda di Gruppo Ovs, ha raggiunto un accordo con le banche per ristrutturare il debito di 40 milioni di euro di Kasanova, con la conversione del 50% in equity e un aumento di capitale.
In serata i fondamentali dell'intesa sono stati confermati da una nota stampa ufficiale, che fissa il closing entro il 31 dicembre 2025, dopo i consueti adempimenti.
L'acquisizione di Kasanova da parte di Ovs rappresenta un'operazione di salvataggio industriale che garantisce la continuità aziendale di oltre 700 negozi - tra gestione diretta, affiliazione e corner - e circa 1.700 dipendenti.
I vertici della regina del pronto moda hanno dato via libera all'investimento, che porterà la nuova proprietà, a detenere il 100% del capitale di Kasanova, attraverso un aumento di capitale riservato di 15 milioni di euro.
I principali istituti creditori – tra cui Bnl Bnp Paribas, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Generalfinance – hanno accettato la ristrutturazione debitoria.
Kasanova aveva formulato istanza di composizione negoziata della crisi il 31 ottobre 2024 presso il Tribunale di Monza, una procedura che consente a un'azienda di bloccare l'aggressione del patrimonio da parte dei soggetti creditori, dando all'imprenditore tempo di progettare una soluzione per uscire dalle difficoltà.
La crisi era stata causata da molteplici fattori: l'impatto dei lockdown, il cambiamento delle abitudini di acquisto, con lo spostamento verso i canali online, e l'inflazione sui costi, in particolare sugli affitti.
Per Ovs, l'acquisizione di Kasanova rappresenta un ingresso strategico nel settore degli articoli per la casa, un comparto con interessanti prospettive di crescita nel panorama retail italiano.
Ovs ha chiuso il 2024 con vendite nette in aumento del 6,2% a 1.631 milioni di euro, con un Ebitda rettificato di 195,3 milioni e un utile netto rettificato di 77,9 milioni. La solidità del gruppo, con una leva finanziaria allo 0,8x sul margine operativo lordo, rende l'operazione facilmente sostenibile.
Il colosso del fashion opera già nel comparto casa mediante Croff (una ventina di negozi) e con numerosi corner presso Upim.
L'acquisizione permetterà quindi di accelerare significativamente la presenza della stessa Ovs nel mercato homeware, creando sinergie a livello di approvvigionamento, gestione affitti e costi generali.
Kasanova, creata nel 1968 ad Arcore (Monza-Brianza) da Giannina Fontana e oggi guidata da Maurizio Ghidelli, è leader nel settore. Il suo portafoglio comprende, oltre all'insegna omonima, gli store Kasanova+, di più ampie dimensioni, Co.Import, L'Outlet del Kasalingo e altri.
Ovs riferisce che il giro d'affari atteso della target dovrebbe essere, nel 2025, di poco inferiore ai 300 milioni di euro.
Da ricordare, poi, che gruppo Kasanova controlla anche Dmail, acquisita alla fine del 2023 come ramo d'azienda di D-Retail del gruppo Percassi, operazione che ha portato in dote negozi e ricavi aggiuntivi, con un piano di sviluppo che, ai tempi, prevedeva 100 nuovi insediamenti commerciali.
L'operazione Kasanova si inserisce nella consolidata strategia di crescita per linee esterne di Ovs, che, negli ultimi anni, ha dimostrato una notevole capacità di rilevare e rilanciare brand storici, tra i quali Stefanel, Goldenpoint, Les Copains...
Nel primo semestre del 2025, chiuso il 31 luglio di quest'anno, Ovs ha registrato ricavi di 793 milioni di euro, in crescita del 4% sul corrispondente, un Ebitda fino a 102 milioni e un utile netto di 46,5 milioni (+31,7%). Nel periodo ha completato, appunto, con largo anticipo sul cronoprogramma, l'acquisizione del 100% di Goldenpoint (380 indirizzi).
L'integrazione di Kasanova nel portafoglio permetterà di avviare iniziative di cross-selling tra i vari marchi, sfruttando la vasta rete distributiva Ovs, che oggi conta, compreso Upim, oltre 2.200 negozi nel mondo e più di 8mila dipendenti.
L'acquisizione rappresenta un'opportunità di rilancio per Kasanova, che potrà beneficiare delle risorse economiche, del know-how gestionale e delle infrastrutture di Ovs.
Secondo quanto appreso da varie fonti, non ci sarebbe comunque un reale problema di fatturato, quanto la necessità di alleggerire e riscadenzare una situazione debitoria complicata.
Il piano di ristrutturazione elaborato nei mesi scorsi prevedeva la riduzione dei costi, in particolare sugli affitti, senza tagli drastici alla rete al dettaglio. Con l'ingresso di Ovs, si potranno sviluppare sinergie sia sul piano logistico che commerciale, consolidando il posizionamento di entrambi i marchi nel mercato italiano.
L'operazione conferma la visione strategica di lungo termine del Ceo, Stefano Beraldo, che ha saputo trasformare le difficoltà del mercato in opportunità di crescita concreta, rafforzando il ruolo di Ovs come uno dei principali protagonisti del commercio nazionale.
Con questa ennesima acquisizione, il gruppo veneto amplia la propria offerta merceologica e si posiziona come player multisettoriale, presente nell'abbigliamento, nell'intimo, nella casa, nella profumeria e cosmesi, con Shaka.
Oggi Tamburi Investment Partners è il primo azionista di Ovs con il 32,4% del capitale. Negli ultimi sei mesi il titolo ha guadagnato quasi il 31,5% in Borsa, dove capitalizza oltre un miliardo di euro, segno che gli investitori credono nella capacità dell'azienda di navigare in una fase complessa per la moda italiana e per la vendita al dettaglio in generale.