Vino: scorta di export nel 2024

Vino: scorta di export nel 2024
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Se gli annunci del presidente Usa, Donald Trump, non sono certo rassicuranti, addirittura 200% di dazi, molto più rassicuranti sono i dati consuntivi annuali sul nostro export enologico. Anche se tutto questo, visto oggi, sembra tanto un premio di consolazione.
Gli americani hanno comprato all’impazzata
Con quasi 22 milioni di ettolitri spediti oltre frontiera, le nostre vendite vinicole hanno superato, nel 2024, il traguardo degli 8 miliardi di euro di fatturato.
Secondo Ismea questo vertice è stato proprio favorito dall'effetto accaparramento riscontrato negli Stati Uniti, sotto la minaccia, appunto, di gravi o gravissimi dazi.
Oltre allo scatto in avanti dei valori (+5,5%), tornano a crescere - sui mercati acquirenti - i quantitativi, con un +3,2%, dopo la battuta d’arresto del 2023.
Ancora una volta a trainare le vendite sono le bollicine, che rappresentano oggi il 25% dell’export in volume e il 29% del valore.
Il bilancio annuo del segmento spumanti è estremamente positivo, con una progressione del 12% in termini quantitativi e del 9% nei corrispettivi monetari.
Italia contro Francia e Spagna
L’Italia si conferma leader mondiale per volumi esportati e seconda in valore dietro la Francia. Il Paese transalpino ha mantenuto le quantità del 2024, ma ha subito un lieve calo dei valori (-2%), mentre la Spagna ha mostrato una battuta d’arresto in volume (-3%), a fronte di un incremento degli introiti (+4 per cento).
Le elaborazioni Ismea sui dati Istat evidenziano poi una crescita sostenuta, sempre oltre confine, per i vini a denominazione di origine protetta (Dop), che chiudono l’anno con un incremento del 6,5% in valore e del 7,6% in volume, grazie anche al contributo positivo dei vini fermi.
I prodotti Igp registrano un aumento più moderato (+1,3% in valore, +2,8% in volume), mentre i consumi esteri subiscono una contrazione di quasi 7 punti in quantità, compensata però da un equivalente incremento dei prezzi.
Usa: un eccezionale (e pauroso) 24%
Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione del vino tricolore, con un peso che ha raggiunto, nel 2024, il 24% del fatturato complessivo maturato fuori dall’Italia, grazie un balzo in avanti quantitativo del 10,2% (+7% gli ettolitri).
Le vendite in Germania, secondo mercato, crescono in valore di quasi il 4%, ma cedono a volume, mentre avanzano, a passo moderato, le esportazioni verso il mercato britannico (+1% a valore e +2% a volume).
Da segnalare gli ottimi sviluppi in Canada, al quarto posto tra i principali clienti (+15,3% il fatturato, +4% gli ettolitri) e in Russia, che nell’intera annata trascorsa ha incrementato gli acquisti di vini e spumanti italiani di oltre il 40% sia a valore, sia a volume.
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