Casalasco: 10 milioni per il basilico

Casalasco: 10 milioni per il basilico
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Terzetto di investimenti, in brevissimo tempo, per Casalasco (fondo QuattroR), colosso delle conserve, soprattutto rosse, con un giro d’affari, 2023, di 630 milioni di euro.
Dopo avere acquisito, da Unilever, la gamma tedesca di sughi Knorr Tomato al Gusto (in gennaio) e i brand Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo da Star (in febbraio), il gruppo di Rivarolo del Re (Cremona) scommette ora sulla realizzazione della nuova filiera del basilico, con un esborso di oltre 10 milioni di euro.
Parma al centro della nuova filiera
La lavorazione avverrà presso lo stabilimento di Fontanellato (Parma), dove saranno installate, ex novo, linee dedicate alla selezione, al lavaggio e alla prima trasformazione delle foglie fresche.
«Il nostro percorso di crescita - spiega l’amministratore delegato, Costantino Vaia – prosegue, come abbiamo dimostrato in questi mesi, sia per linee esterne, sia per linee interne. Tra queste, la filiera del basilico rappresenta sicuramente l’investimento più significativo di quest’anno, e coniuga un’opportunità per tutta la nostra filiera agricola, con l’esigenza commerciale di rispondere alla crescente domanda del mercato. In particolare, per questa categoria merceologica, c’è una forte richiesta di prodotti che si distinguono per qualità, tracciabilità e sostenibilità della materia prima, tutti elementi alla base del nuovo progetto»
Il basilico è anche la terza filiera integrata, dopo quella, storica del pomodoro e dopo quella dei piselli. Con questa iniziativa, l’azienda amplia e differenzia il proprio business, coniuga le esigenze della componente agricola con i trend di mercato, rafforzando ulteriormente la propria leadership nella valorizzazione della qualità del prodotto italiano sia nel nostro Paese, sia all’estero.
Le aziende agricole che coltiveranno il basilico sono già tutte certificate Iscc Plus, uno standard che ha come requisiti base la tracciabilità e la sostenibilità.
Non necessariamente il basilico vuol dire pesto, ma bisogna comunque osservare che il gruppo è già presente in questo settore a forte crescita, il quale riceverà dall’investimento un grande impulso, come traspare chiaramente dalle parole del Ceo.
Ottocento agricoltori per 74 Paesi
Il colosso italiano vuol dire poi, oltre ai rossi, anche brodi, zuppe, salse, piselli....
Casalasco è un vero ecosistema agroalimentare specializzato in selezione, coltivazione, trasformazione del pomodoro, confezionamento e commercializzazione dei suoi derivati.
Rappresenta la prima filiera integrata del pomodoro da industria in Italia e la settima filiera agro-industriale dei rossi a livello mondiale.
Commercializza i suoi prodotti in 74 Paesi e, già alla fine del 2022, il rapporto export/fatturato era del 70 per cento. Può contare su 800 aziende agricole associate, 5 stabilimenti e 70 linee di produzione.
Ha il proprio core business nell’attività di private label e co-packing, ma ha anche un portafoglio che comprende marchi del calibro di De Rica, Pomì, Pummarò, Polpabella, oltre a quelli esteri, in larga parte già citati.
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