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Ad agosto giù le vendite al dettaglio. Confcommercio: calano i consumi ma aumenta il risparmio

Ad agosto giù le vendite al dettaglio. Confcommercio: calano i consumi ma aumenta il risparmio

Ad agosto giù le vendite al dettaglio. Confcommercio: calano i consumi ma aumenta il risparmio

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Emanuele Scarci

Agosto freddo per i consumi. Nel mese più caldo dell’anno, secondo i dati preliminari di Istat, le vendite al dettaglio registrano, su base annuale, un doppio calo: dello 0,5% a valore e dell’1,3% a volume.

Disaggregando i dati, le vendite di alimentari aumentano a valore dell’1,6% ma calano a volume del 2,2%, mentre quelle dei beni non alimentari si riducono sia a valore che a volume, rispettivamente -0,2% e -0,6%.

Sempre l’Istat in agosto ha registrato una crescita annuale dei prezzi grocery del 3,5%, il picco dei 18 mesi precedenti.

Cura persona al top

Per quanto riguarda i beni non alimentari, svetta il settore del cura persona (+5,4%) mentre il calo più consistente si osserva per elettrodomestici, radio, tv e registratori (-3,4%).

La distribuzione moderna performa meglio della media di mercato: +2,2% a valore nei primi 8 mesi dell’anno. Spacchettando i dati, il discount conferma il ruolo trainante della crescita, +3,7% a valore. Seguono ipermercati +2,8% e super +2,4%. Piccoli negozi in retromarcia, -0,9% e commercio elettronico +0,7%.

Il progressivo della Gdo di NielsenIQ rileva vendite nei primi 8 mesi del 2025 in crescita del 2,8% a valore e a parità di punti vendita.

Consumi al minimo

Per il direttore dell'ufficio studi Confcommercio, Mariano Bella, "il dato di agosto sulle vendite al dettaglio è un segnale preoccupante: consolida una situazione in cui le famiglie, pur in presenza di un aumento del reddito disponibile reale, continuano a mantenere al minimo i consumi. Ciò si rileva ormai da 7 trimestri. Questa prudenza non si è peraltro tradotta in maggiori investimenti, ma principalmente in risparmio: in poco più di un biennio la propensione è passata dal 6,9% di fine 2022 al 9,5% attuale".
"Situazione che - osserva Bella -penalizza soprattutto i beni più tradizionali: al dato negativo delle vendite di alimentari, abbigliamento e calzature va associata infatti anche la negativa performance dell’automotive e, in general,e di tutte le vendite delle imprese di minori dimensioni”.

Infine Federdistribuzione in una nota scrive che "i dati di agosto confermano la debolezza dei consumi, in un contesto ancora segnato da una forte incertezza e dalle persistenti tensioni geopolitiche. Le prospettive di una ripresa della domanda interna appaiono sempre più lontane, gettando delle ombre sulla crescita del paese nei prossimi mesi”.

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