Caffè Borbone, più vendite e meno margini
Caffè Borbone, più vendite e meno margini
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Caffè amaro per Caffè Borbone. Le quotazioni record del caffè crudo Robusta erodono i margini dei torrefattori. Nei primi 9 mesi dell’anno, Caffè Borbone registra ricavi in aumento del 9,9% a 243 milioni di euro: al netto degli incrementi di listino per far fronte al costo del caffè, la crescita dei volumi è risultata positiva.
Il Margine operativo lordo è stato di 50,6 milioni, in discesa del 13,2%. In sostanza, in un anno ha perso 5,5 punti di margine anche se il Mol rimane sopra il 20%, esattamente al 20,8%.
Vetrina Amazon
L’azienda napoletana sottolinea che «prosegue nella propria traiettoria di sviluppo nei canali strategici, con andamento particolarmente positivo di Gdo, mercati esteri e digitale, che comprende e-commerce diretto, Amazon e portali specializzati.
Per perseguire questa strategia, Caffè Borbone ha scelto di limitare i rincari dei prezzi al pubblico e di assorbire l’aumento del costo della materia prima. Infatti nel solo terzo trimestre il Mol è planato al 17,2% dei ricavi.
La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2024 è negativa per 54,4 milioni, al netto dei 50 milioni di dividendi erogati. Neutralizzando il pagamento dei dividendi, la generazione di cassa è negativa per 21,4 milioni, «più che giustificata dall’assorbimento del capitale circolante di circa 40 milioni imputabile principalmente alla crescita del valore del magazzino di caffè crudo».
Big del monoporzionato
Dal 2018 Caffè Borbone fa parte del gruppo Italmobiliare, che detiene il 60% del capitale mentre il 40% è in portafoglio al fondatore Massimo Renda.
L’azienda di Caivano è uno dei principali produttori di caffè monoporzionato. È stato il primo player del settore a introdurre la cialda compostabile 100%, smaltibile nell’umido e con incarto riciclabile nella raccolta della carta. La cialda è il prodotto di punta di Caffè Borbone.
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