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Fondaco dei Tedeschi: piano per 200 lavoratori

Fondaco dei Tedeschi: piano per 200 lavoratori
Il Fondaco dei Tedeschi (Fonte: Dfs)

Fondaco dei Tedeschi: piano per 200 lavoratori

Information
Luca Salomone

Ha cessato l’attività, il primo maggio 2025, il Fondaco dei Tedeschi, importante insediamento commerciale dedicato al lusso e affittato a Dfs Italia (Gruppo LVMH), poco più di 8 anni or sono, da Regia, società riconducibile a Sabrina Benetton.

Incarico a Gi Group

A un mese di distanza, il 1° giugno, è partito il piano di gestione dei dipendenti, che la Regione Veneto ha affidato a Gi Group, prima agenzia italiana per il lavoro, parte di Gi Gruop Holding.

Il progetto, conferito in base a un accordo siglato da Dfs con le organizzazioni sindacali, e realizzato dallo stesso Gi Group - in partnership con la consorella Tack & Tmi, specializzata nella formazione -, ha visto l’adesione di 142 delle 202 persone coinvolte nella cessazione del rapporto di lavoro.

Il piano è finanziato con risorse del Pnrr nell’ambito del programma nazionale Gol - Garanzia di occupabilità dei lavoratori -, e ha lo scopo di ricollocare tutte le risorse umane colpite dalla serrata, che diventerà definitiva il 30 settembre 2025.

Nel frattempo, per le procedure di esodo e dismissione, 21 addetti continueranno a operare nel Fondaco.

L’iniziativa, spiega Gi Group, prevede un percorso personalizzato, che accompagnerà i lavoratori attraverso modalità individuali, con comportano percorsi formativi e ricerca di nuove opportunità.

Regione Veneto ha previsto una nuova convocazione del tavolo di monitoraggio entro la fine di giugno, per valutare gli sviluppi occupazionali e le prospettive di riapertura, legate all’eventuale individuazione, da parte di Regia, di un nuovo gestore del complesso.

Le radici della crisi

Il prestigioso palazzo sul Canal Grande, originario del XIII secolo, quando era un magazzino al servizio dei commercianti tedeschi che approdavano nel porto della Serenissima, è stato restaurato, nel 2016, dal famosissimo architetto Rem Koolhaas, e, sotto l’egida di Dfs, è diventato un centro commerciale del lusso (denominato T Fondaco dei Tedeschi) di 7mila mq di superficie lorda affittabile su 4 piani, con 52 attività alimentari, 60 boutiques e un grande numero di servizi di alto livello, come la cosmesi personale.

Ma questo “gioiello”, prima per motivi legati al Covid e poi per la drastica riduzione dei flussi turistici provenienti dall’Asia, particolarmente interessati al made in Italy di fascia alta, ha accumulato perdite che, dal 2020 a oggi, avrebbero toccato i 100 milioni di euro. Una cifra per giunta appesantita da un canone di affitto che - data la collocazione e le dimensioni dell’immobile - non può certo essere stato modesto: la sola stima in circolazione, relativa al lontano 2018, parlava di 5 milioni di euro.

Il fatto positivo è, ovviamente, la messa in salvo dei lavoratori, mentre la grande domanda riguarda la futura destinazione del Fondaco, o Fontego, come si è sempre chiamato in dialetto veneto.

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