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Dfs chiude il Fondaco dei tedeschi

Dfs chiude il Fondaco dei tedeschi
Veduta del Fondaco dei Tedeschi, di Andry Arro via Wikimedia Commons

Dfs chiude il Fondaco dei tedeschi

Information
Luca Salomone

È durata appena 8 anni l’avventura di Dfs Italia (Gruppo LVMH), presso lo storico Fondaco dei tedeschi, nel cuore di Venezia.

Storia antica e contemporanea

Il complesso, originario del XIII secolo, prende il nome dalla sua destinazione: era un magazzino al servizio dei commercianti che dall’area germanica approdavano nel porto della Serenissima.

Dfs, operativo nei duty free shop e con sede centrale a Hong Kong, ha deciso la chiusura, da settembre 2025, data di scadenza dell’affitto, e l’azzeramento di un organico di 226 persone.

Al momento si lavora però a un piano di salvataggio o, almeno di messa in sicurezza dei posti, grazie a un tavolo comune promosso dalla regione e dal comune di Venezia.

Dfs ha acquisito il diritto di utilizzo dall’allora proprietario, Edizione, di Gruppo Benetton, che resta, comunque, in un certo senso, il possessore ultimo, visto che, osserva Il Sole 24 Ore, il Fondaco è ora in capo a Regia, società del ramo familiare di Sabrina Benetton.

L’insediamento, prima di Dfs, è stato oggetto di molte traversie e ambìto persino da Rinascente.

Alla fine, il primo ottobre 2016, dopo la conclusione del restauro, firmato dall’archistar olandese Rem Koolhaas, è stato riaperto, su 4 piani e 7 mila mq come centro commerciale di lusso (leggi altro articolo di Distribuzione moderna).

Alle radici della crisi

La causa della serrata è nelle perdite cumulate che, a partire dal 2020, hanno raggiunto una cifra che toccherà, nel 2025, qualcosa come 100 milioni di euro.

Tutta colpa del Covid? Forse all’inizio, ma poi la ragione vera, scrive il gestore e commercializzatore, è stata «la perdurante riduzione del turismo proveniente dalle aree asiatiche, turismo che rappresenta la maggior parte della clientela dei beni personali di lusso». 

Dalle notizie emerge anche una considerazione inedita, ovvero che tutto il retail legato ai flussi turistici è in crisi, cosa comunque non vera per quel che riguarda ciò che più strettamente si intende con travel retail: negozi nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, sulle autostrade...

C’è poi, aggiungiamo noi, il montante dell’affitto, ignoto, ma che, pare fosse, nel 2018, di 5 milioni di euro annui.

Un’offerta di classe vicino a Rialto

E dire che il Fondaco alligna tantissimi marchi ricercati, alcuni anche accessibili, nei settori moda e accessori, alimentare, cosmetici, souvenir, orologi e gioielli.

La categoria del food, per esempio, schiera 52 brand, su un totale che viaggia oltre i 150, mentre le vere e proprie boutiques, riporta Dfs, sono 60.

Ci sono poi alcuni servizi, come una terrazza, la cosmesi personale e tante occasioni culturali. Insomma, un vero gioiello in pieno centro storico, cioè nel sestiere di San Marco, affacciato sul Canal Grande e adiacente al Ponte di Rialto.

 

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