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Quarantanove milioni per i salumi di Gruppo Cremonini

Quarantanove milioni per i salumi di Gruppo Cremonini
Lavorazione delle carni suine in Castelfrigo

Quarantanove milioni per i salumi di Gruppo Cremonini

Information
Luca Salomone

Accordo di sviluppo fra Mimit e Gruppo Cremonini, che incassa 49 milioni per le controllate Italia alimentari di Busseto (Parma), specialista di salumi, affettati e snack, con brand come Ibis e Corte Buona, e, per Castelfrigo.

Quest'ultima, entrata in Cremonini nel 2020, ha sede a Castelnuovo Rangone (Modena), e opera anch’essa nelle carni suine e derivati. Il suo prodotto più distintivo è la pancetta.

Il programma ha per oggetto un articolato investimento industriale, da realizzare presso gli stabilimenti di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) e, appunto, Busseto e Castelnuovo Rangone.

Il progetto darà un contributo all’occupazione grazie all’incremento della lavorazione e produzione di carni e salumi, con relativa valorizzazione dei tagli e dei prodotti trasformati, anche attraverso un forte impegno sul versante dell’economia circolare, all’ampliamento dell’attuale gamma e alla realizzazione di un nuovo sito logistico presso il polo di Busseto, destinato allo stoccaggio dei freschi e dei semilavorati.

Gruppo Cremonini, gigante dei prodotti zootecnici, operativo anche nella ristorazione, ha chiuso il 2023 con ricavi totali di 5.542,1 milioni di euro, un margine Ebtida di 479,3 milioni di euro, un utile netto di oltre 58 milioni e investimenti complessivi per 241,5 milioni.

Italia alimentari, dal canto suo, vuol dire 321,6 milioni di giro d’affari 2023, mentre Castelfrigo ha totalizzato, nel 2022, più di 72 milioni di euro.

“L’accordo – si legge in una nota - determinerà effetti positivi sui sistemi di filiera diretta e allargata regionali e nazionali e, quindi, è stato ritenuto, dal Ministero, di rilevanza strategica per il contesto territoriale e la competitività delle imprese e per tale motivo, a sostegno dell’investimento, saranno concesse agevolazioni pari a 19.608.130 euro”.

L’intesa con la mano pubblica sarà gestita da Invitalia che, per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, svolgerà l’istruttoria per l’ammissione.

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