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Pepco: addio a Poundland

Pepco: addio a Poundland

Pepco: addio a Poundland

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Luca Salomone

Pepco si riorganizza. Infatti, il gruppo, che possiede oltre al marchio di punta, presente anche nel nostro Paese con circa 200 punti vendita, le catene di convenience store Poundland e Dealz, sta valutandone la cessione.

Alimentare nel mirino

Le ultime due, diversamente dal brand Pepco, operano soprattutto nell’alimentare, pur fornendo anche un buon assortimento di prodotti non food.

Se l’operazione fosse portata a termine la rete totale perderebbe, rispettivamente, 850 Poundland in Uk e Irlanda e 340 Dealz fra Polonia e repubblica irlandese.

Si arriverebbe così a un taglio secco di 1.200 insediamenti, su un perimetro complessivo di circa 5 mila negozi in 20 nazioni.

Sarebbe una separazione dolorosa, che segnerebbe l’uscita dal settore food e fast moving in generale, ma rispondente al bisogno del discounter polacco di fare perno sul marchio principale (solo non food).

Negli ultimi 12 mesi, scrive Gruppo Pepco, è diventato chiaro che l’integrazione fra i tre rami di business non ha prodotto i risultati attesi né per i clienti, né per gli azionisti. “Le attività guidate dal settore dei beni di consumo quotidiani hanno messo un freno alle performance finanziarie, con una crescita dei ricavi inferiore, margini lordi inferiori, costi operativi più elevati e, di conseguenza, una redditività e un ritorno sul capitale investito più ridotti in confronto al potenziale del solo brand Pepco”.

Un taglio da 2 miliardi di euro

Gruppo Pepco, che nel 2024 ha fatturato, 6,2 miliardi di euro con una crescita del 10,2% sul 2023, lascerebbe sul terreno i circa 2 miliardi di incassi di Poundlad (1,67 miliardi per la precisione), che, pur essendo un marchio robusto e noto, opera in un panorama della vendita al dettaglio che si è fatto sempre più complesso nel Regno Unito. Inoltre, a partire da aprile 2025, gli inasprimenti fiscali annunciati dal governo, aggiungeranno nuove pressioni alla struttura dei costi di Poundald.

Da osservare anche che se l’Ebitda consolidato 2024 ha raggiunto 944 milioni di euro, con un aumento del 25,2%, esso è stato trainato in gran parte dal margine lordo del marchio Pepco che è salito del 41,7% a 785 milioni di euro. L’Ebita di Poundland, invece, è sceso del 21,5% a 153 milioni di euro, mentre quello di Dealz è aumentato del 242,9%, a 24 milioni di euro.

Pertanto, il Consiglio di amministrazione sta valutando attivamente tutte le opzioni strategiche per la separazione da Poundland nel corso dell'anno fiscale 2025, inclusa la vendita.

Il disinvestimento da Dealz, invece, sembra rispondere alla pura volontà di snellire la struttura della multinazionale distributiva. Anche perché la rete fa ormai perno sulla Polonia, dove i punti vendita sono oltre 280 e dove la tensione competitiva è minore.

“Dealz ha ottenuto buoni risultati anche quest'anno – si legge ancora –. Ma pure il mercato polacco dei generi alimentari procede verso la complessità. Dealz offre 3mila prodotti suddivisi in 18 categorie e la notorietà del marchio è in crescita nella fascia di età compresa tra i 18 e i 45 anni. L'azienda sta diventando sempre più autosufficiente a livello di management, logistica, approvvigionamenti”. E forse anche per questo è venuto il momento di dirsi addio… ma solo nel medio termine.

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