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La Commissione Europea vara la tassa di 3 euro sui mini-pacchi extra UE

La Commissione Europea vara la tassa di 3 euro sui mini-pacchi extra Ue

La Commissione Europea vara la tassa di 3 euro sui mini-pacchi extra UE

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Luca Salomone

Tanto tuonò che piovve: Bruxelles ha deciso di seguire l’orientamento della maggior parte dei Paesi membri, Italia compresa, e di introdurre una tassa di 3 euro sui cosiddetti mini-pacchi.

Interessate, da luglio 2026, saranno tutte le spedizioni in arrivo dalle aree extra UE e che abbiano un valore inferiore ai 150 euro.

L’acceleratore francese

La Commissione Europea ha bruciato le tappe di una decisione già prevista, sulla carta, per il 2028, e chiaramente accelerata all’estremo dal lungo e complesso braccio di ferro tra le autorità francesi e Shein, anche se gli organismi comunitari hanno tenuto a ribadire che non si tratta di una misura anticinese.

Fatto sta che, secondo quanto riporta la stessa UE, nel 2024 sono entrati, nei confini dei ventisette, qualcosa come 4,56 miliardi di mini-pacchi (il doppio rispetto al 2023), di cui il 91% dalla nazione cinese. Con una semplice moltiplicazione, molto rudimentale in quanto basata sui valori di un anno fa, si arriva a un peso dell'imposta, a gran totale, di circa 13,7 miliardi di euro.

Del resto, l’Italia era già molto orientata in questo senso, avendo previsto un’imposizione di 2 euro da inserire nella legge di bilancio 2026, una posizione costellata, in questi mesi, da espressioni a favore, di origini politiche e non.

COMMISSIONE EUROPEA TASSA MINI PACCHI EXTRA UE 1

Secondo Bruxelles la tassa è una misura transitoria, in attesa della riforma doganale (Foto di: dimitrisvetsikas1969, Via Wikimedia Commons)

Cosa succederà nel 2028

Le motivazioni difensive della Commissione Europea non sono celate. Si tratta, come si legge nel comunicato ufficiale, “di proteggere la competitività delle imprese continentali, livellando il terreno di confronto fra l'e-commerce e il retail fisico. Dato il rapido aumento delle importazioni di beni nell’UE, tramite commercio elettronico, la Commissione stessa e gli Stati membri hanno riconosciuto, in modo congiunto, la necessità di una soluzione urgente”, che colmerà il divario fino al 2028, cioè fino al varo dell’Eu Customs Data Hub, il centro unico doganale.

Quest’ultimo dovrebbe integrare pienamente i dati delle transazioni relativi all'e-commerce, offrendo ai servizi pubblici un quadro completo delle merci in entrata, o uscita, dal territorio comunitario.

Il nodo dell’esenzione daziaria

Ma sul tappeto c’è un’altra questione, ben più grande e per ora rinviata a un negoziato fra il Consiglio e il Parlamento Europeo.

Attualmente i pacchi di valore inferiore a 150 euro, inviati direttamente da un Paese terzo a un consumatore dell'UE, sono esentati dai dazi.

La Commissione Europea ha proposto di rimuovere l’agevolazione a maggio 2023, come parte della riforma doganale. E il Consiglio si è espresso a favore dell’abrogazione già il 13 novembre 2025 e ne ha richiesto l’applicazione anticipata nel 2026.

Per tirare le somme lo stop dovrebbe scattare a novembre 2026, ma il condizionale è d’obbligo.

La tassa di 3 euro rappresenta in sostanza, a parere delle autorità, una misura transitoria, che servirà a compensare i costi crescenti sostenuti dal sistema doganale per tutti i controlli necessari (sicurezza, conformità, anticontraffazione e via dicendo).

Un commento ufficiale

Al momento il solo commento è più che ufficiale. Maroš Šefcovic, commissario UE per il commercio, la sicurezza economica, le relazioni istituzionali e la trasparenza, afferma che "il lavoro per modernizzare il modo in cui viene gestito il flusso delle merci alle nostre frontiere è a buon punto. Siamo vicini a completare la più ambiziosa riforma delle dogane dalla creazione, nel 1968, dell'Unione Doganale stessa. Il nostro obiettivo è chiaro: istituire un ambiente moderno e digitale che mantenga fluidi gli scambi internazionali, proteggendo, al tempo stesso, la forza e l'integrità del nostro Mercato Unico. Con l'e-commerce in rapida espansione il mondo sta cambiando rapidamente e abbiamo bisogno degli strumenti giusti per reggere il passo. Ecco perché la decisione sui dazi per piccoli pacchi in arrivo nell'UE è così importante, servendo a garantire una concorrenza equa".

COMMISSIONE EUROPEA TASSA MINI PACCHI EXTRA UE

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