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Top 20 del lattiero-caseario, sette sono cooperative 

Top 20 del lattiero-caseario, sette sono cooperative 

Top 20 del lattiero-caseario, sette sono cooperative 

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Emanuele Scarci

Nella classifica delle prime 20 imprese del settore lattiero-caseario, 7 sono cooperative o appartengono a gruppi cooperativi. Il 63% del giro d’affari cooperativo lattiero-caseario è sviluppato dalle 25 imprese più dimensionate.

È questo uno dei temi emersi da uno studio Nomisma sul valore economico del sistema cooperativo che è stato presentato ieri a Milano al primo summit della cooperazione lattiero-casearia organizzato da Alleanza cooperative agroalimentari dal titolo “Latte italiano: la forza della cooperazione”.

La classifica nazionale è ovviamente capeggiata dal gigante Lactalis (oltre 3 miliardi di ricavi, compresa Parmalat Italia) che trasforma l'11% del latte nazionale, ma a distanza seguono grandi gruppi cooperativi come Granarolo (1,6 miliardi), GranTerre-Caseifici (727 milioni) e Latteria Soresina (518 milioni).
Secondo Nomisma, le performance economiche hanno registrato una crescita costante nell’ultimi decennio: nel periodo 2013-2022 le cooperative lattiero casearie hanno consolidato un incremento del fatturato del +52% e la crescita è stata accompagnata da un robusto consolidamento delle dimensioni, in virtù sia di processi di crescita che di fusioni fra cooperative.

Inoltre la cooperazione rappresenta il 65% del latte raccolto in Italia e il 70% della produzione dei principali formaggi Dop. L’export delle prime 28 cooperative italiane vale 1,2 miliardi di euro, il 23% del totale nazionale. Essere soci di una cooperativa ha un vantaggio economico: il prezzo di  remunerazione della materia prima si mantiene stabilmente superiore a quello di mercato, con un differenziale positivo del 16% rispetto al prezzo del latte in Lombardia, mentre in alcune aree di montagna si arriva oltre il 30%

Ocm per il caseario

Una sfida cruciale è quella della transizione ecologica e digitale, con investimenti in tecnologie e digitalizzazione per adeguarsi a sempre più alti standard ambientali e di benessere animale.

Per sostanziare tale processo di crescita, le tre centrali cooperative riunite in Alleanza delle cooperative italiane (Fedagripesca Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital), hanno avanzato una proposta di sviluppo organico del settore attraverso l’attivazione di una Ocm (Organizzazione comune di mercato) per il settore latte.

“La proposta del sistema cooperativo lattiero-caseario – ha spiegato il presidente del settore lattiero-caseario di Confcooperative Fedagri Giovanni Guarneri - non è quella di ottenere ulteriori risorse, bensì di razionalizzare l’allocazione delle risorse Pac in modo da attivare degli strumenti che consentano un approccio più mirato a migliorare la competitività del settore lattiero-caseario”.

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