L’anno d’oro dei formaggi italiani: export di 5,7 miliardi nel 2024

L’anno d’oro dei formaggi italiani: export di 5,7 miliardi nel 2024
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L’anno d’oro dei formaggi italiani. Il 2024 segna nuovi record a volume e valore dell’export. La quantità è aumentata, secondo i dati di Assolatte, del 10,7% a oltre 657 mila tonnellate mentre il valore ha superato i 5,7 miliardi di euro.
A trainare la crescita sono i formaggi freschi (mozzarella, burrate, ricotte) con un +12,7% a volume, che rappresentano circa la metà dell’export complessivo. In grande spolvero anche Grana padano e Parmigiano reggiano con un balzo dell’8,7% a volume e un valore che supera 1,5 miliardi. Crescono a doppia cifra i formaggi grattugiati per oltre 820 milioni.
“Una crescita impetuosa, a due cifre (+10,7%), che fa crescere di ulteriori 457 milioni l’export - sottolinea Paolo Zanetti, presidente di Assolatte -. Siamo al sedicesimo anno consecutivo di crescita e questo conferma che l’export è oramai componente determinante e strutturale dei fatturati del sistema latte nazionale e delle imprese di trasformazione”.
La mappa
L'export di formaggi tricolori è in crescita tutti i grandi mercati. A doppia cifra Stati Uniti, Germania, Spagna e Canada. Bene la Francia (+8,9%). Ottimo anche il trend in Cina (+30%), Giappone (+14%) e Corea (+13%).
In dettaglio, in Francia sono state raggiunte le 146 mila tonnellate e 1,07 miliardi; in Germania sono state sfiorate le 90 mila tonnellate; negli Stati Uniti le nostre esportazioni hanno superato per la prima volta le 40 mila tonnellate; il Giappone, ha raggiunto e sorpassato la soglia dei 100 milioni di euro.
Anche nel 2024 la mozzarella si è dimostrata il prodotto più importante per volumi di export: 153 mila tonnellate (+7,4%) e 943,2 milioni di euro. In vetta alla classifica troviamo ovviamente Grana padano e Parmigiano reggiano (che in forme o pezzi valgono 1,5 miliardi per 122 mila tonnellate, di cui 1/3 tra Germania e Stati Uniti).
Solo un gradino più sotto, gli altri formaggi freschi (173 mila tonnellate), il Gorgonzola (+4,8% in volume per oltre 200 milioni di euro), il Pecorino (soprattutto nei mercati nordamericani), i grattugiati (tra i più dinamici con +10,7% a volume e +12,2% a valore).
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