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Unicoop Tirreno, più margini e accordi con altre Coop

Unicoop Tirreno, più margini e accordi con altre Coop

Unicoop Tirreno, più margini e accordi con altre Coop

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Emanuele Scarci

Passaggio di fine d’anno cruciale per Unicoop Tirreno. Il vertice metterà a punto i primi interventi operativi per rendere più efficiente e competitiva la cooperativa di Piombino. Ed entro la prima metà di dicembre ne informerà i sindacati. Lo riferiscono Filcams Fisascat e Uiltucs dopo l’incontro di qualche giorno fa con i dirigenti aziendali.


Il consiglio di amministrazione di Unicoop Tirreno ha incaricato la presidente Simonetta Radi di predisporre un nuovo piano industriale che garantisca la sostenibilità finanziaria e commerciale di Unicoop Tirreno. Il piano dovrà rispettare alcuni indirizzi: riposizionamento dei prezzi, riduzione dell’indebitamento, investimento sul personale e sulla rete vendita e aumento delle collaborazioni con le altre cooperative del distretto, senza escludere al momento neanche possibili aggregazioni.

I sindacati hanno chiesto chiarimenti sulla condizione reale della cooperativa e sulle prospettive di piano industriale per i prossimi anni, a fronte anche di voci insistenti di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale e di sinergie con le altre cooperative del distretto tirrenico.

A luglio Radi ha sostituito Marco Lami mentre il dg Gianni Tarozzi ha preso l’incarico ricoperto da Piero Canova, regista del piano di rilancio della cooperativa iniziato nel 2016. Unicoop Tirreno opera con una rete commerciale di 101 pdv e 3.700 dipendenti in Toscana, Lazio e Umbria.

Rete congelata

Secondo Filcams Fisascat e Uiltucs, sul perimetro commerciale “la cooperativa ha dichiarato di voler mantenere, al momento, l’attuale rete di vendita, compresa quella del Lazio nella quale si intende raggiungere almeno il pareggio di gestione, senza però escludere esplicitamente cessioni o chiusure, ma facendo un generico riferimento ad un necessario processo di riorganizzazione”.

Dal loro canto, i sindacati hanno chiesto maggiore partecipazione e coinvolgimento sulle scelte strategiche e sulla gestione ordinaria dell’organizzazione del lavoro a livello di negozio/territorio. Su questo tema la Cooperativa avrebbe dato disponibilità a migliorare le modalità di confronto.

Debito elevato

Quale lo stato patrimoniale e il conto economico di Unicoop Tirreno? Il patrimonio netto al 31 dicembre 2023 è di 263,7 milioni di euro. Il debito netto ammonta a 560 milioni, in calo di 1,4 milioni, e gli oneri finanziari a 15,1 milioni (da 5,3 milioni). Il prestito sociale è di 546 milioni (-27 milioni). Il rapporto tra prestito sociale e patrimonio netto consolidato è di 2,07, inferiore al limite di legge di 3.
Il valore della produzione del gruppo ha raggiunto 939 milioni (+0,8%). Le vendite al dettaglio 878 milioni (+4,2%) e quelle all’ingrosso 67 milioni. Le vendite hanno beneficiato per 11 milioni dalle nuove aperture di Suvereto nel mese di marzo, Grosseto Aurelia Antica a giugno e dei due temporary store di Follonica e Castagneto Carducci nella stagione estiva. L’Ebitda è stato di 34 milioni (17,7 milioni l’esercizio precedente) e l’utile 1,8 milioni (0,6 milioni).

La società ha sospeso, per il secondo anno, gli ammortamenti  a livello civilistico e fiscale. Il suo impatto a conto economico avrebbe comportato un minor risultato operativo di 31,6 milioni e una riduzione dello stato patrimoniale immobilizzato di 61,3 milioni

La Mdd nel motore
Un significativo contributo alla redditività proviene dall’elevata incidenza della Mdd Coop sul mix complessivo delle vendite: circa un terzo dell’intero fatturato, +2% rispetto sul 2022. Le vendite promozionali sono calate dal 21,4% al 19,8%.

Sono stati inoltre svalutati fabbricati e terreni per 20,3 milioni, immobilizzazioni finanziarie per 4,8 milioni e partecipazioni per 2 milioni. Quest’ultima voce si riferisce alle perdite delle partecipazioni Distribuzione Centro Sud (1,5 milioni) e Distribuzione Roma (575 mila euro). Entrambe le partecipazioni sono state cedute a fine anno per 1 euro. Le ristrutturazioni hanno riguardato i negozi di Capoliveri e Mola all’Isola d’El ba, i minimercati toscani di Sassofortino e Roccatederighi, nonché il supermercato di Roma Largo Agosta

 

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