Equivalenza nutrizionale certificata tra pesce fresco e conservato, riduzione fino al 10% del rischio cardiovascolare, effetto protettivo contro tumori gastrici e del colon-retto con riduzione del rischio fino al 34%.
Le evidenze scientifiche raccolte da Bolton in collaborazione con università e istituti di ricerca italiani e internazionali dimostrano come il tonno in scatola possa rappresentare un'alternativa nutrizionalmente valida e accessibile per promuovere modelli di alimentazione equilibrati.
In occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, l'azienda annuncia l'avvio di quattro nuove borse di studio di dottorato industriale con università italiane per approfondire ulteriormente il ruolo dei prodotti ittici conservati nell'alimentazione contemporanea, integrando prospettive nutrizionali, ambientali, economiche e sociali. Un investimento che conferma l'approccio scientifico alla sostenibilità alimentare come leva strategica di differenziazione e creazione di valore.
Le ricerche condotte dalla Business Unit Food di Bolton in collaborazione con atenei e centri di ricerca hanno prodotto risultati significativi che ridimensionano alcuni pregiudizi sui prodotti ittici conservati. L'equivalenza nutrizionale tra pesce fresco e pesce in scatola, emersa dagli studi dell'Università degli Studi di Milano (DeFENS), è in linea con le raccomandazioni dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e conferma che i processi di conservazione preservano i valori nutrizionali fondamentali.
La ricerca della North-West University del Sudafrica ha rilevato sulla popolazione mondiale una riduzione fino al 10% del rischio di malattie cardiovascolari associata al consumo di 150 grammi di pesce due volte a settimana. Gli studi dell'Istituto Mario Negri IRCCS e dell'Università di Bologna hanno evidenziato un effetto protettivo del pesce in scatola contro il rischio di cancro della cavità orale e della faringe, oltre che di tumori gastrici e del colon-retto, con riduzione del rischio fino al 34% in caso di consumo regolare.
L'Università di Catania ha documentato un rischio inferiore fino al 30% di deterioramento cognitivo e Alzheimer correlato al consumo quotidiano di pesce. Risultati che, oltre a confermare i benefici nutrizionali dei prodotti ittici, posizionano il tonno in scatola come soluzione accessibile economicamente per ampliare il consumo di pesce nelle popolazioni, rimuovendo barriere di costo e praticità che limitano l'adozione di diete equilibrate.
Le nuove borse di dottorato industriale finanziate da Bolton ampliano significativamente il perimetro della ricerca, affrontando temi cruciali per la sostenibilità della filiera ittica nel lungo periodo.
Il primo progetto, condotto con l'Università degli Studi di Milano e l'Ospedale Policlinico di Milano, indagherà il consumo di pesce durante la gravidanza per ridurre lo stress immunitario materno e migliorare la salute neonatale e adulta, concentrandosi sull'effetto della nutrizione nei primi 1000 giorni di vita del bambino. Una fase critica dello sviluppo dove le scelte alimentari materne influenzano significativamente la salute futura.
Il secondo progetto, in collaborazione con l'Università di Bologna, analizzerà il costo reale del tonno in scatola, catturando i costi nascosti su salute e comunità per definire un sistema alimentare e un modello di business sostenibile. Un approccio che va oltre il prezzo al consumo per valutare le esternalità positive e negative lungo l'intera catena del valore.
Il terzo dottorato, sempre con l'Università di Bologna, si concentrerà sulla sostenibilità complessiva del tonno in scatola attraverso un approccio integrato che valuti l'impatto su nutrizione, ambiente, società ed economia. Una metodologia che riconosce l'interconnessione tra le diverse dimensioni della sostenibilità e la necessità di valutazioni sistemiche.
Il quarto progetto, condotto con l'Università degli Studi di Milano, esplorerà la valorizzazione del pesce in modelli alimentari sani e sostenibili, analizzando il ruolo dei prodotti ittici nei regimi alimentari equilibrati e il loro contributo al raggiungimento delle raccomandazioni nutrizionali internazionali.
L'investimento in ricerca scientifica si accompagna a un impegno strutturato nella formazione, che coinvolge sia i giovani talenti attraverso le borse di dottorato sia la popolazione aziendale attraverso percorsi educational. In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, tutti i dipendenti Bolton parteciperanno a un webinar interno con il coinvolgimento diretto dei quattro ricercatori e la presentazione dei progetti di ricerca.
Un'iniziativa che traduce l'impegno scientifico in cultura aziendale diffusa, sensibilizzando l'intera organizzazione sui temi della sostenibilità alimentare e rafforzando la consapevolezza sul valore strategico delle evidenze scientifiche. Quando i dipendenti comprendono il fondamento scientifico delle scelte aziendali, diventano ambasciatori più efficaci della strategia di sostenibilità verso clienti, fornitori e stakeholder.
L'approccio di Bolton riconosce che la sostenibilità alimentare non può limitarsi agli aspetti ambientali, ma deve integrare la dimensione dell'accessibilità economica e nutrizionale. Promuovere modelli di alimentazione equilibrati basati esclusivamente su prodotti freschi premium rischia di creare sistemi sostenibili solo per fasce di popolazione con elevata capacità di spesa, escludendo ampie quote di consumatori.
Il tonno in scatola, grazie al rapporto qualità-prezzo, alla lunga conservabilità che riduce gli sprechi alimentari domestici e alla praticità d'uso che facilita l'adozione di abitudini alimentari corrette, rappresenta uno strumento di democratizzazione dell'accesso a proteine di qualità. Le evidenze scientifiche sull'equivalenza nutrizionale con il pesce fresco e sui benefici per la salute cardiovascolare e cognitiva confermano che accessibilità economica e valore nutrizionale non sono obiettivi in conflitto.
L'investimento in quattro dottorati industriali che integrano prospettive nutrizionali, economiche, ambientali e sociali dimostra la volontà di fondare la strategia di sostenibilità su evidenze rigorose e verificabili, superando la logica dei claim generici per costruire un posizionamento differenziato basato sulla validazione scientifica. Un approccio che può orientare l'evoluzione dell'intero settore ittico verso modelli di business dove competitività economica, accessibilità nutrizionale e responsabilità ambientale si rafforzano reciprocamente anziché competere.
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