 
					Savills, nella sua ultima ricerca sul settore outlet, conferma il grande dinamismo del canale, un trend che non dovrebbe perdere il ritmo.
La ragione, se ci si pensa bene, è piuttosto semplice: nelle categorie della moda e casa le persone non rinunciano ai grandi marchi, a fronte, però, di un prezzo ragionevole. In più questi insediamenti dispongono di molti servizi e robuste food court, che incentivano ulteriormente le visite. E i protagonisti del real estate sono attratti da rendimenti interessanti.
Così, nel primo semestre 2025, gli investimenti hanno raggiunto un valore di 653 milioni di euro, pari al 3,2% del totale retail, un dato ben superiore alla media registrata in dieci anni, che si attesta sull’1,8 per cento.
Spingendo l’analisi più in là, si osserva che, fra gennaio e agosto 2025, il dato complessivo ha superato un miliardo di euro, prospettando un secondo semestre nuovamente positivo.
Parallelamente cresce la domanda da parte dei brand: secondo la società inglese, Ken Gunn Consulting, specializzata nell’analisi di questo comparto, 588 nuovi negozi hanno aperto negli outlet europei da luglio 2023, trainati da Rituals (14 opening), Jack & Jones (12), Under Armour e Swarovski (10 ciascuno) e Skechers (9).
I marchi più presenti restano Levi’s, Guess, Adidas, Puma e Tommy Hilfiger.
Inoltre, la “2024 Brand representative survey” condotta da Ecostra, spiega che le aziende tenant prevedono di inaugurare, in media, 2,7 nuovi negozi durante l’anno in corso, dunque con un incremento rispetto ai 2,4 del 2024.
Germania, Spagna, Francia e Regno Unito emergono come i mercati più attrattivi per i marchi, mentre Austria e Polonia si confermano interessanti in prospettiva.
«Dal lato degli investitori, l’interesse resta solido nonostante l’offerta limitata – spiega James Burke, director Savills global cross border investment –. Oggi i rendimenti prime oscillano tra il 6% e il 7%, circa 50-100 punti base in più rispetto ai centri commerciali tradizionali, che registrano una media del 6,15% in Europa. Ci aspettiamo una lieve compressione nei prossimi 12 mesi, segnale di un mercato sempre più competitivo».
Marco Montorsi, head of investment, continua: «L’Italia, insieme al Regno Unito, rappresenta il principale mercato europeo per numero e densità di outlet. Nella prima parte del 2025, il retail ha confermato la fase espansiva con volumi di investimento superiori a 1,1 miliardi».
Anche nel terzo trimestre si è finalizzata un’operazione molto significativa (l’ingresso di Frey, che ha rilevato Land of fashion), mente nei primi mesi c’è stato l’acquisto, da parte dell’americana Simon Property, di 'The Mall Luxury Outlet’ Firenze (22.400 mq Gla) e Sanremo (6mila mq di superficie utile), per un importo di 350 milioni di euro versati al precedente proprietario, Gruppo Kering.
Tornando su un piano continentale va detto che, nonostante, l’appeal, i Foc rimangono, osserva Savills, un canale di nicchia, rappresentato da circa 200 centri in Europa, per una Gla totale di oltre 4 milioni di metri quadrati.
Gli spazi restano concentrati in un quintetto di nazioni: Regno Unito e Italia, (19% ciascuno), Francia (11%), Germania e Spagna (10% ciascuna).
L'interesse degli investitori verso il nostro Paese è diminuito, nonostante le due importanti operazioni citate, a causa della saturazione del mercato (13 mq per 1.000 abitanti).
Sempre nel contesto continentale McArthurGlen resta l’operatore più significativo, con oltre 3mila punti vendita collocati in 24 centri e otto paesi. Segue Neinver, che gestisce più di 800 tenant in 16 outlet e sei nazioni.
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