C’è nel Regno Unito una catena della quale non si sente parlare un granché. Non almeno quanto siamo abituati a sentire parlare dei big della distribuzione britannica. Eppure The Co-operative Food non solo risulta essere tra le principali insegne di supermercati alimentari (la quinta, per l’esattezza), ma si distingue soprattutto per l’eccellenza della sua offerta, l’efficacia del suo posizionamento strategico, l’intensa attività nel campo della responsabilità sociale d’impresa.

Tra gli ultimi riconoscimenti
che le sono stati conferiti vi è quello – recentissimo – da parte di supermarketownbrandguide.com , sito specializzato nella pubblicazione di rassegne e analisi di prodotti a marchio delle più importanti catene inglesi. Il sito in questione ha effettuato un sondaggio, confrontando i punti vendita dei vari retailer in termini di qualità e assortimento dei prodotti a marchio, di cura dell’etichettaura, di convenienza dell’offerta e di qualità della shopping experience, compreso il non ininfluente giudizio sulla professionalità e sulla gentilezza dagli addetti dei punti vendita.

Ebbene, in classifica generale
The Co-operative Food è risultata seconda per un pelo (ottenendo un punteggio di 28,5 su 30), battuta sul filo di lana da Marks & Spencer ma surclassando big del calibro di Sainbury's, Asda, Morrisons e Tesco. Su questo ennesimo apprezzamento dai consumatori di Sua Maestà britannica, secondo supermarketownbrandguide.com, ha sicuramente pesato la qualità particolarmente elevata dei prodotti a marchio, paragonabile a quella dei prodotti di marca leader nelle varie categorie di riferimento, il recente rinnovamento dell’immagine interna dei punti vendita della catena, così come l'elevata attenzione posta alle informazioni nutrizionali (a cominciare da quelle relative agli allergeni) riportate sulle etichette dei prodotti a marchio.

Ma la verità è che Co-op non è nuova a “exploit” di questo tipo. Prima azienda ad aprire un supermercato self service sul suolo inglese, nel 1942, Co-op ha mantenuto un ruolo da protagonista nel panorama distributivo del Regno Unito (mentre la quota di mercato del settore cooperativo è diminuita dal 50% degli anni Cinquanta al 9% attuale). Oggi può contare su oltre 2.200 punti vendita di varie dimensioni, a cui vanno aggiunti quelli della catena Somersfield, acquisita lo scorso anno, e su una diffusione geografica sul territorio che non teme confronti da parte di alcun concorrente.

La scelta strategica vincente di Co-op è stata quella di non competere sullo stesso piano dei big del retailing inglese, confrontandosi sul terreno delle grandi superfici e della convenienza dei prezzi a tutti i costi, ma di puntare su una rete di negozi piccole e medie dimensioni a livello locale, valorizzando al massimo la propria natura cooperativa, anche attraverso una intensa attività di Csr, di cui si può considerare antesignana.

Già nel 1985, per esempio, poteva dichiarare in etichetta che i suoi prodotti a marchio nella cura casa e persona non contenevano ingredienti testati su animali. Dal 1998 i prodotti Fairtrade sono presenti in tutti i suoi punti vendita ed è la catena che può vantarne in assortimento il numero più alto. Nel 2006 è stata considerata l’azienda distributrice che ha riscosso la maggiore fiducia tra i consumatori del Regno Unito e ancora oggi il suo marchio-insegna gode di un vissuto migliore rispetto a leader della distribuzione come Marks & Spencer, The Body Shop, John Lewis e Tesco.