Sabelli compra Stella Bianca: fatturato consolidato a 320 milioni di euro
Sabelli compra Stella Bianca: fatturato consolidato a 320 milioni di euro
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di Luca Salomone
Sabelli di Ascoli Piceno e la società agricola cooperativa Mila (Latte montagna Alto Adige), hanno firmato un accordo vincolate per la cessione di Stella Bianca, specializzata nella produzione di stracchino, robiola, caprino, formaggi spalmabili freschi e solo da latte 100% italiano.
Il closing dell’operazione è previsto entro giugno 2024.
Leader nelle specialità casearie, Sabelli è una realtà consolidata e apprezzata nel mercato dei formaggi freschi. In assortimento ci sono, fra l’altro, mozzarelle, burrate e stracciate, scamorze, ricotte, provole, burro…
L’acquisizione di Stella Bianca, con sede nel lodigiano, fa parte di un processo di ampliamento del gruppo. L’investimento ha inoltre, come obiettivo, l’ulteriore accelerazione del progetto di diversificazione, con un ingresso importante nel settore dei formaggi freschi spalmabili, in grado di permettere a Sabelli di diventare punto di riferimento sul versante della produzione in conto terzi, e fornendo, nello stesso tempo, ulteriore di visibilità al marchio.
Il fatturato del leader ascolano, a seguito dell’operazione, si attesterà sopra i 320 milioni di euro con un Ebitda di oltre 41 milioni di euro.
Aggiunge Simone Mariani, Ceo di Sabelli: «L’acquisizione di Stella Bianca ha visto un’importante accelerazione nel 2016, con la prima grande acquisizione di Trevisanalat (rilevata da Alto Partners, ndr)», operativa anch'essa nella mozzarella, ma anche in altri formaggi freschi.
Osserva Davide Galeati, anch’egli Ceo di Sabelli: «Si apre l’opportunità di guadagnare spazio in uno scaffale adiacente e, ove possibile, presentare il brand come specialista del fresco. Questi scaffali si caratterizzano infatti per una forte specializzazione verticale di prodotto, da cui le marche difficilmente riescono a discostarsi, evolvendo in nuove categorie».
Stella Bianca, presente sul mercato dal 1978, dispone oggi di 25 mila mq fra sede e impianti di lavorazione e opera anche con il marchio Petit Suisse (caprini) e con una linea di prodotti da agricoltura biologica. Nel 2022, secondo i dati camerali, ha chiuso il bilancio con un giro d’affari superiore a 51,5 milioni di euro, dando lavoro a più di 185 persone.
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