di Luca Salomone

Dispendioso e, in qualche misura, inutile. Questo il giudizio finale di Migros, gigante della cooperazione svizzera, sul Nutri-score.

E infatti l’etichetta francese, introdotta nell'Esagono nel 2017 e che ha fatto tanti proseliti in altre nazioni, estendendosi poi a Germania, Belgio, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi e, più di recente, Portogallo, è stata cassata dal gruppo.

La federazione distributivo-produttiva, che comprende 10 cooperative e, limitando il discorso alla vendita al dettaglio, 761 esercizi nell’area elvetica e altri 348 tra Francia (3 Pdv) e Germania (345 insediamenti Tegut), ha motivato la propria decisione annunciando che “cambierà l'etichettatura dei generi alimentari dell'assortimento. Il sistema facoltativo Nutri-score sarà interrotto e gradualmente eliminato dai prodotti Migros. L'esperienza maturata dalla sua adozione, tre anni fa, ha dimostrato che i benefici sono troppo limitati rispetto ai costi elevati. Informazioni esaurienti sui valori nutrizionali dei beni continueranno a essere presenti sulle confezioni di tutti i prodotti a marchio privato”.

La notizia, la prima che va in questa direzione, ha naturalmente stupito quelle altre nazioni dove il sistema viene invece correntemente impiegato sia da molte industrie, sia dalla Gdo.

È giusto, è sbagliato? Dipende dai punti di vista. Il fatto è che il gruppo ha in corso un vasto programma di riorganizzazione, il quale comporterà dal 1° luglio 2024, anche il taglio di circa 150 posti di lavoro a tempo pieno presso la sede zurighese, dove comunque saranno adottati una serie di correttivi. “Il personale interessato – si legge in una nota - verrà sostenuto lungo il percorso di riorientamento professionale ed è previsto un piano sociale completo. L’organico coinvolto presso la società Migros supermercati riceverà prestazioni individuali a seconda dell'anzianità di servizio e dell'età, fra gli altri elementi”.

Ha spiegato Peter Diethelm, Ceo della stessa Migros supermercati : «Desideriamo diventare più semplici e veloci e abbiamo orientato la nuova organizzazione in questa direzione».

Nel corso del 2023 il fatturato offline del gruppo è salito del 6% (attestandosi poco sotto i 32 miliardi di franchi, praticamente identico il valore in euro, considerata la quasi parità) e quello online è salito del 10,2% (oltre 4,1 miliardi di Chf), mentre l’utile ha perso il 61,8% rispetto al 2022 (da 459 a 175 milioni in divisa elvetica).