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Nestle' con Cremonini nel nome del vero tortellino italiano
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Nestle' con Cremonini nel nome del vero tortellino italiano
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Nestlé Italiana, attraverso la controllata Buitoni, stipula un patto di ferro con Inalca di gruppo Cremonini per l’utilizzo di carne di manzo 100% italiana. Ciò significa che tutti i bovini impiegati per la produzione nelle diverse referenze di pasta ripiena fresca Buitoni, risponderanno ai requisiti di una catena di fornitura al 100% italiana, ovvero saranno capi nati, allevati e macellati in Italia
“L’importanza dell’accordo con Cremonini va al di là del valore economico. E’ un simbolo che rappresenta il nostro impegno per l’Italia nel restituire valore al territorio, alla filiera, all’immagine del Made in Italy.” ha affermato Leo Wencel, capo mercato di Gruppo Nestlé in Italia “Acquistare le nostre materie prime in Italia, in un momento come questo, significa infatti agire concretamente per fare sistema e dare il nostro contributo alla creazione di valore aggiunto nel Paese e per il Paese”.
“L’accordo con Nestlé ha valore per la filiera perché significa investire per valorizzare i contenuti positivi che stanno dietro la vera italianità. Perché l’italianità dei prodotti non deve restare appannaggio di pochi, una nicchia di mercato, ma raggiungere anche la massa dei consumatori e diventare patrimonio di tutti - ha dichiarato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato Inalca -. La nostra azienda, come industria di trasformazione, a sua volta è in grado di assicurare la massima valorizzazione possibile al lavoro degli allevatori, attraverso costanti investimenti in tecnologia e unendo tradizione e know how a una continua innovazione.”
Il dibattito scaturito durante l’incontro, che ha fatto da corollario all’annuncio, ha permesso di affrontare da diversi punti di vista il tema delle risorse del made in Italy e del valore della filiera agroalimentare italiana come punti di forza su cui fare leva per creare sinergie e fare sistema in un momento di crisi generalizzata come è quello attuale.
“L’agricoltura italiana rappresenta un settore primario dell’economia nazionale; le imprese agricole sono la base su cui si fonda la filiera agroalimentare italiana e una forza decisiva per la ripresa dell’Italia” ha affermato Mario Guidi, presidente di Confagricoltura “Oggi bisogna andare oltre il concetto di filiera e creare una rete che possa porsi come un interlocutore unico presso le Istituzioni così da ottenere dalla politica quelle risposte di cui tutti gli operatori hanno bisogno, soprattutto in questo momento di crisi.”
“Conad è una vera e propria fucina di progetti e iniziative finalizzate a valorizzare la ricchezza di produzioni locali e del made in Italy, privilegiando la qualità dei processi di produzione, come premessa indispensabile per la diffusione dei prodotti su ampia scala - ha dichiarato Francesco Avanzini, direttore commerciale Conad -. Conad si impegna quindi per recuperare il meglio della tradizione, valorizzando le ottime produzioni del presente e proiettando nel futuro il valore dell’eccellenza agroalimentare regionale e italiana.”
“L’importanza dell’accordo con Cremonini va al di là del valore economico. E’ un simbolo che rappresenta il nostro impegno per l’Italia nel restituire valore al territorio, alla filiera, all’immagine del Made in Italy.” ha affermato Leo Wencel, capo mercato di Gruppo Nestlé in Italia “Acquistare le nostre materie prime in Italia, in un momento come questo, significa infatti agire concretamente per fare sistema e dare il nostro contributo alla creazione di valore aggiunto nel Paese e per il Paese”.
“L’accordo con Nestlé ha valore per la filiera perché significa investire per valorizzare i contenuti positivi che stanno dietro la vera italianità. Perché l’italianità dei prodotti non deve restare appannaggio di pochi, una nicchia di mercato, ma raggiungere anche la massa dei consumatori e diventare patrimonio di tutti - ha dichiarato Luigi Scordamaglia, amministratore delegato Inalca -. La nostra azienda, come industria di trasformazione, a sua volta è in grado di assicurare la massima valorizzazione possibile al lavoro degli allevatori, attraverso costanti investimenti in tecnologia e unendo tradizione e know how a una continua innovazione.”
Il dibattito scaturito durante l’incontro, che ha fatto da corollario all’annuncio, ha permesso di affrontare da diversi punti di vista il tema delle risorse del made in Italy e del valore della filiera agroalimentare italiana come punti di forza su cui fare leva per creare sinergie e fare sistema in un momento di crisi generalizzata come è quello attuale.
“L’agricoltura italiana rappresenta un settore primario dell’economia nazionale; le imprese agricole sono la base su cui si fonda la filiera agroalimentare italiana e una forza decisiva per la ripresa dell’Italia” ha affermato Mario Guidi, presidente di Confagricoltura “Oggi bisogna andare oltre il concetto di filiera e creare una rete che possa porsi come un interlocutore unico presso le Istituzioni così da ottenere dalla politica quelle risposte di cui tutti gli operatori hanno bisogno, soprattutto in questo momento di crisi.”
“Conad è una vera e propria fucina di progetti e iniziative finalizzate a valorizzare la ricchezza di produzioni locali e del made in Italy, privilegiando la qualità dei processi di produzione, come premessa indispensabile per la diffusione dei prodotti su ampia scala - ha dichiarato Francesco Avanzini, direttore commerciale Conad -. Conad si impegna quindi per recuperare il meglio della tradizione, valorizzando le ottime produzioni del presente e proiettando nel futuro il valore dell’eccellenza agroalimentare regionale e italiana.”
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