Fra poco meno di due settimane, cioè il 19 novembre, Barilla rivelerà a tutti la propria nuova linea di prodotti senza glutine. Il progetto, di cui per ora non si conoscono i dettagli (quante referenze, quali referenze, anche i prodotti da forno, anche i sostitutivi del pane, quanti Paesi coperti oltre al nostro? ecc.) va nella direzione strategica di una progressiva diversificazione del portafoglio prodotti della multinazionale parmense, con una gamma ad alto valore aggiunto.

Sarà interessante vedere poi se il gluten free by Barilla sarà anche destinato all’export, per esempio agli Usa, dove gli alimenti per celiaci sono molto di moda, in quanto sinonimo di punta del mangiare sano. Già oggi parecchi vip adottano una dieta gluten free, anche se non sembrano esistere reali benefici per una persona non celiaca.

In Italia in testa al mercato c’è notoriamente da anni il gruppo nazionale Dr Schär di Postal (Bz), sia nel canale consumer, sia in farmacia, sia nell’horeca, dove promuove il franchising di pizzerie e ristoranti Ds Pizzapoint e dove recentemente ha siglato un’importante intesa con Rossopomodoro, della holding napoletana Sebeto.

Il potenziale è davvero allettante.  Secondo i dati di Aic (Associazione italia celiachia) e della relativa emanazione, ossia Fondazione celiachia Onlus, il problema colpisce 1 italiano su 100, ossia un totale superiore a mezzo milione di persone. Va detto però che c’è un’altra grande fetta di possibili interessati, difficile da quantificare, e composta da coloro che hanno forme lievi di intolleranza, non particolarmente invalidanti e non pericolose, che si concretizzano però in disturbi gastrici ricorrenti. A livello mondiale le percentuali sono le medesime, per lo meno nei Paesi progrediti, visto che nei meno sviluppati, ora per la tragica mancanza di risorse alimentari, ora per abitudini alimentari non basate sul grano (è il caso dei mercati asiatici), la situazione delle intolleranze è ridotta al minimo.

Tuttavia nel nostro Paese, secondo i dati ministeriali, solo 130.000 casi sono accertati, e dunque esiste un ampio zoccolo di non emerso. In questo la Penisola si differenzia dalle nazioni nordiche, nelle quali la diagnosi e il trattamento delle allergie al glutine coprono una fetta molto ampia della popolazione celiaca.