Confermata ieri sera, dallo stesso «Le Figaro» che ne aveva anticipato i contorni, l’operazione di riacquisto, per 1,7 miliardi di euro da parte di Carrefour di circa cento centri commerciali distribuiti tra Francia, Italia e Spagna di proprietà dell’immobiliare Klépierre, che conserva dunque, almeno teoricamente e per ora, una cinquantina di strutture.

In realtà, in Francia, secondo le fonti di DM, la notizia circolava da parecchi mesi, ed era sul tavolo del presidente Georges Plassat, in attesa dell’ok finale e della liquidità necessaria a compiere il grande passo. Una liquidità recuperata in parte con l’uscita da mercati che non hanno mai premiato il colosso francese.

Il fatto è che per Klépierre, posseduta da 18 mesi dall’americana Simon Property che ne ha rilevato la quota di maggioranza relativa (34%), lo scacchiere europeo non è più prioritario, rispetto a quello internazionale. Dunque l’operazione va letta, dalla parte del venditore, come una cessione di una partecipazione non strategica.

Diversa la questione per Carrefour Property, che, nel lontano 2000, si era lasciata scappare di mano, salvo poi pentirsene, il ricco pacchetto per un totale di 150 strutture.  Una manovra destinata a finanziare lo sviluppo in Cina e Brasile, ma anche in quei nuovi mercati che, una volta lasciati, hanno fatto scaturire una parte dei famosi due miliardi di euro destinati a finanziare la transazione. Il resto sarà reperito da BNP Paribas e da Kempen, mobiliati a trovare 5 o 6 investitori istituzionali interessati. “L'obiettivo – scrive l’agenzia Agi - sarebbe quello di creare un veicolo finanziario, controllato dalla stessa Carrefour, nel quale rientrerebbero i mall acquistati da Klépierre e altri centri commerciali già controllati dal gruppo francese, il cui valore sarebbe stimabile in 500-600 milioni di euro”.

Ora scatta, per Carrefour, l’operazione di recupero, che prevede una completa rivisitazione e un totale rilancio dei centri commerciali, ma anche una dettagliata verifica delle eventuali sovrapposizioni con gli ipermercati non dotati di galleria commerciale.

In Italia a passare di mano sono una decina di shopping center, tra i quali Milanofiori, il Leone di Lonato, Savignano sul Rubicone, Le Corti Venete, La Romanina.