Dopo le stime di settimana scorsa, elaborate da Idealo, Federconsumatori, attraverso il proprio Osservatorio nazionale, soppesa, a sua volta, il back to school, a una settimana dalla prima campanella. I costi del materiale scolastico registrano, quest'anno, un aumento medio del 4,3% sul 2021. E' un dato abbastanza 'fisiologico', ma che purtroppo si inserisce in una congiuntura molto pesante a causa dell'inflazione (il carrello della spesa è aumentato in luglio di quasi 10 punti).

Complessivamente il prezzo di un corredo completo (più i necessari 'ricambi') ammonterà a 571,60 euro per studente. "Quella per la scuola - scrive la federazione - si conferma una voce estremamente onerosa per le famiglie: ecco perché, quest’anno come non mai, molti ricorreranno al riutilizzo del materiale degli anni passati, nonché all’usato, per i testi".

In salita i costi dei libri: per ogni allievo, in media, si sborseranno 481,04 euro per i volumi obbligatori e per due dizionari. La variazione, rispetto al 2021, è del due per cento. Acquistando i libri usati, invece, si risparmia oltre il 24 per cento.

Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime. Nel dettaglio: un allievo di prima media spenderà mediamente, per i libri di testo + 2 dizionari, 443,03 euro (+3%). Aggiungendo, come si diceva, 571,60 euro di corredo, si arriva a 1.014,63 euro.

E ancora: una matricola di prima liceo spenderà, per i libri di testo + 4 dizionari, ben 683,46 euro (+2% rispetto allo scorso anno) che, con il corredo, salgono a 1.255,06 euro.

Importi che risultano proibitivi per molte famiglie, a cui si aggiungono i costi, ancora più onerosi, da sostenere per l’acquisto di un pc, dei programmi e dei dispositivi necessari per un utilizzo didattico di tale strumento, divenuto ormai imprescindibile.

Dallo studio effettuato dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori emerge, infatti, che tra computer, webcam, microfono, antivirus, programmi base, una famiglia mette a budget una somma che va da 369,88 euro a 3.756,98. Acquistando prodotti tecnologici rigenerati si risparmierebbe però il 38 per cento.

Costi così elevati incidono significativamente sul diritto allo studio dei ragazzi, così come avvenuto tristemente durante il lockdown, per gli alunni non in possesso di una connessione o dei dispositivi necessari per seguire le lezioni.