Confcommercio rinnova il contratto. Federdistribuzione e Coop domani (forse)
Confcommercio rinnova il contratto. Federdistribuzione e Coop domani (forse)
- Information
di Emanuele Scarci
Un aumento di 240 euro e una tantum di 350 euro a 3 milioni di lavoratori del commercio e del terziario.
È
quanto stabilito dall’ipotesi di accordo siglata da Filcams, Fisascat e Uiltucs
con Confcommercio e Confesercenti. Il rinnovo contrattuale arriva dopo 4 anni
di attesa e avrà vigenza triennale, con decorrenza dal 1° aprile 2024 al 31
marzo 2027.
L’accordo tuttavia non ha coinvolto Federdistribuzione e le cooperative che
rappresentano le imprese della distribuzione moderna, eccetto Conad e altri
pezzi della gdo aderenti a Confcommercio. Anche per queste la svolta potrebbe
arrivare nel meeting con i sindacati fissato per martedì 26 marzo, il cui esito
però non sembra scontato.
“Martedì ci auguriamo di sottoscrivere il rinnovo contrattuale” dichiara a Distribuzione
Moderna Carlo Buttarelli, presidente di Federdistribuzione. Se lo augura
anche Vincenzo Dell’Orefice, segretario generale aggiunto di Fisascat Cisl, ma
sottolinea che “con Federdistribuzione e le associazioni delle imprese
cooperative le distanze sugli aumenti salariali sono ancora notevoli”.
Il divario
Dopo la rottura del tavolo negoziale
del 7 dicembre e lo sciopero del 22 dicembre, si credeva che Federdistribuzione
avrebbe raggiunto l’accordo prima di Confcommercio, con cui si era aperta un’evidente
spaccatura.
“Fin dall’inizio dei confronti sindacali - dichiara Buttarelli - ci eravamo
smarcati dalle posizioni di Confcommercio che richiedeva scambi a nostro avviso
non accettabili. In realtà è Confcommercio che è ritornata su posizioni più
pragmatiche che erano sostanzialmente le nostre. Pertanto il nostro obiettivo
contrattuale rimane improntato a concretezza e alla volontà di considerare
esigenze che l’organizzazione della distribuzione
moderna oggi richiede”.
Per Prampolini "Confcommercio non ha fatto nessun passo indietro sulle necessità esplicitate di discutere a 360 gradi del contratto. Ci si è risieduti al tavolo con le organizzazioni sindacali con il reciproco impegno di non avere preclusioni. Il resto viene dalle normali dinamiche che si creano durante una vera trattativa. Ognuno mette in campo le proprie esigenze e poi si trova la mediazione. Peraltro la volontà di chiudere il contratto è stata dettata dal senso di responsabilità e dalla necessità di dare risposte alle imprese e ai lavoratori. Ritengo che il risultato sia stato buono e abbia dato un segnale importante ai lavoratori che potranno contare su un importante aumento e alle imprese che potranno contare su una programmazione economica fino a marzo 2027. Sulla parte normativa è stato fatto un buon lavoro sulle tutele sanitarie, sulla remunerazione delle clausole elastiche, sui picchi di attività, sulla formazione e sui tempi determinati, oltre che sulla classificazione".
Infine Prampolini replica a Federdistribuzione: "Forse a volte sarebbe meglio evitare certe dichiarazioni, perché un contratto come quello Confcommercio, da sempre faro del terziario nella sua complessità, non ha bisogno di prendere ispirazione da nessuno. E per inciso, io l’apprendistato l’ho finito da qualche anno".
Il costo del lavoro
La piattaforma iniziale dei sindacati chiedeva un aumento
salariale con riferimento all’Ipca, gli indici armonizzati dei prezzi al
consumo Ue rilevati periodicamente da Eurostat. Le variazioni tendenziali del
periodo 2020/2023 indicavano un +13% semplice. Confcommercio stima che il nuovo
contratto possa produrre un aumento del costo del lavoro intorno al 3%, ma i
numeri precisi sono da determinare.
Dell’Orefice
sottolinea che “il negoziato è stato complesso e che i risultati conseguiti
sono stati soprattutto frutto del generoso contributo dato alla vertenza dallo
sciopero dello scorso 22 dicembre. Le ragioni di quella mobilitazione hanno
prodotto un avanzamento reale e concreto per una categoria fra le più numerose
d’Italia”.
Salario e norme
L’ipotesi di accordo siglata prevede
un aumento contrattuale a regime di 240 euro al quarto livello, da
riparametrare. Questo significa che con questo rinnovo vi sarà l’erogazione di
una massa salariale di 7.180 euro comprensiva dell’una tantum di 350 euro, che rappresenterà
un’ulteriore erogazione rispetto a quella già avvenuta lo scorso anno. La prima
tranche di 70 euro arriverà da aprile 2024 e si aggiunge ai 30 euro
precedentemente concordati. È stato previsto anche l’incremento dell’indennità
annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120 euro annui a 155.
Sulla parte normativa è stata ridefinita la sfera di applicazione e aggiornata
la classificazione dei nuovi profili professionali di settore. Sono stati
inoltre definiti miglioramenti sulle politiche di genere e sono previsti
ulteriori congedi per le donne vittime di violenza.
Gli articoli precedenti:
Sciopero del commercio: Federdistribuzione, faremo il possibile per aprire i punti vendita
Sciopero del commercio: flop per le imprese, adesioni del 70% per i sindacati
Confcommercio rinnova il contratto. Federdistribuzione e coop domani (forse)
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.