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Latte e derivati, territorio e benessere al centro

Mercato latte e derivati

Latte e derivati, territorio e benessere al centro

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redazione

Latte e derivati: come trovare le formule vincenti in un comparto maturo e molto competitivo? Lo raccontano gli operatori del settore, attenti a captare i nuovi trend, che guardano al benessere e alla valorizzazione dei territori d’origine.

Trend vendite val e vol 1Nell’anno terminante il 30 marzo 2025, il mercato del latte e dei suoi derivati (dati NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount) ha raggiunto un fatturato di 3,36 miliardi di euro, registrando una decrescita del giro d’affari dell’1,8%. Il calo a valore è accompagnato da trend altrettanto negativi a unità (-2%) per un totale di 2,36 miliardi di confezioni vendute. 

 

Aree geografiche e canali distributivi 

Nel comparto la decrescita avviene trasversalmente a tutte le aree geografiche e gli store format. In termini di aree geografiche, l’Area 1 si posiziona al primo posto per sales location a unità (27,7%), registrando anch’essa performance di segno negativo sia a valore (-0,8%) che a confezioni (-0,8%). Segue l’Area 4, con una sales location del 26,5% e una decrescita sopra la media sia a valore (-1,7%) sia per unità (-2,4%). Terza in graduatoria è l’Area 3 (24,4%) che si contraddistinguePeso canali e trend per i tassi di decrescita più sostanziosi (-3,5% a val. e -2,8% a unità). Infine, l’Area 2, con una sales location a confezioni più contenuta del 21,4%, registra un calo importante sia a valore (-1,1%) che in termini di confezioni (-1,9%). «Tra i canali – spiega Elena Pezzotti di NIQ –, i super si posizionano al primo posto per sales location a unità (42,2%), evidenziando una decrescita del giro d’affari (-1%), nonché delle confezioni vendute (-0,9%). La medaglia d’argento spetta invece ai discount (27,2%): anch’essi si contraddistinguono per performance negative, ma non le peggiori (-0,2% a val. e -1,3% a unità). Gli iper contribuiscono a generare il 19,3% delle vendite a confezione, con trend di decrescita sia a valore (-2%) che a unità (-2,1%). I liberi servizi, canale in difficoltà per molte altre categorie del largo consumo, registrano, con una sales location a confezione dell’11,3%, il più corposo calo delle vendite (-6,8% a val. e -7,1% a unità)». 

 

Andamento dei segmenti 

La decrescita rilevata a totale categoria colpisce praticamente tutti i segmenti. Per contributo a confezioni, il mercato si compone dei seguenti segmenti: latte uht (56,4%), latte fresco (18,8%), burro (8,4%), panna uht (9%), latte fermentato/kefir (4%), panna fresca (1,5%), e besciamelle (1,9%). «Il latte – prosegue Elena PPeso segmenti e trendezzotti –, registra trend negativi sia a valore (uht -3,9%; fresco -4,4%) che a confezione (uht -2,1%; fresco -4,3%) e, rappresentando più dei due terzi del comparto, influisce sicuramente sulle dinamiche di tutto il mercato. Il burro, terzo segmento per contributo a unità, registra una crescita a valore, ma non si può dire lo stesso per le vendite a confezioni (+6,1% a val. e -3,6% a conf.). Anche la panna (uht e fresca), così come il segmento besciamelle, vede diminuire le vendite. L’unica eccezione è rappresentata dal latte fermentato/kefir che, nonostante una quota a unità limitata, mostra un’importante crescita delle vendite (+25,3% a val. e +26% a conf.)». In questo segmento, infatti, oltre a un incremento della promozionalità (+4%), si assiste anche a una sostanziosa crescita assortimentale (+16,5%) che ne sostiene le performance. 

 

Leggi di più su DM Magazine maggio 2025 

       
       

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