Ikea, salta il tavolo con i sindacati: 24 ore di sciopero per il contratto integrativo
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Ikea, salta il tavolo con i sindacati: 24 ore di sciopero per il contratto integrativo
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Si rompe il mobile low cost. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno interrotto le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale con Ikea, la multinazionale svedese del mobile. I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e un primo pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale.
“Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati - scrivono i sindacati - l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali. Per esempio, mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della malattia statistica, obbligatorietà del lavoro festivo”.
E poi aggiungono: “In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze dei lavoratori”.
Un’occasione perduta
Dal suo canto, l’azienda sostiene che “l’impegno era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale contratto integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni: incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e inclusivo”.
Inoltre “sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di sviluppo dei co-worker e ulteriori benefit innovativi quali un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di co-worker che intraprendono percorsi di transizione di genere”.
Nel 2023 Ikea Retail Italia ha realizzato ricavi per 2,2 miliardi di euro (+11,5%), un utile operativo di 107 milioni (-9,7%) e un utile netto di 89,5 milioni (-3,5%).
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