Granterre e Parmacotto creano il big dei salumi. Intesa da 1.100 milioni
Granterre e Parmacotto creano il big dei salumi. Intesa da 1.100 milioni
- Information
Accordo fra Granterre Spa, capofila dell’omonima costellazione agroalimentare, e Parmacotto. Il gruppo cooperativo modenese e la società AZ, finanziaria della famiglia Zaccanti - che controlla Parmacotto dal 2018 - hanno raggiunto un’intesa che porterà in Granterre l’intera partecipazione di maggioranza.
L’operazione darà vita a una newco con un fatturato superiore a 1 miliardo e 100 milioni di euro, 2.500 dipendenti, 20 stabilimenti (14 di Salumifici Granterre e 6 di Parmacotto) con la capacità di espandersi in tutte le nazioni dove i due alleati sono già attivi (Stati Uniti e i maggiori Paesi UE).
È prevista l’apertura di nuovi mercati, con un piano industriale che, nell’arco di 5 anni, porterà la nuova realtà a superare 1 miliardo e mezzo di fatturato, anche grazie alle sinergie.
Granterre vuol dire, fra l’altro, per i salumi, Grandi Salumifici Granterre, Casa Modena, Senfter, i marchi Teneroni e Liberamente (prodotti per chi vuole tenersi in forma), Alcisa, Fratelli Parmigiani…
I forti interessi nel settore dei formaggi a denominazione (Parmareggio, ora Caseifici Granterre , Agriform, Unigrana e altri) portano il giro d’affari consolidato a 1,6 miliardi di euro, con 18 stabilimenti, 4 filiali estere, oltre 2.800 dipendenti e collaboratori, un export che raggiunge 75 Paesi. In totale il gruppo, che opera anche nel burro e nei piatti pronti, conta 9 Dop e 6 Igp nel proprio perimetro.
Parmacotto Group, dal canto suo, ha quattro brand - Parmacotto, Parmacotto Selection, Boschi Fratelli e Salt & Twine -, sei stabilimenti produttivi – 4 sul territorio italiano e 2 a Boston (Usa) -, 250 dipendenti e 140 milioni di euro di fatturato consolidato nel 2023, con una previsione di arrivare a 150 entro l’anno in corso.
L’operazione si è svolta sotto l’egida di Banca Intesa Sanpaolo, che segue entrambe le società e che ha agito in qualità di advisor esclusivo (finanziario e per le fusioni e acquisizioni) attraverso Imi Corporate & Investment Banking.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.