Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Esselunga, via al tavolo per il contratto integrativo. L'azienda: più flessibilità

Esselunga, via al tavolo per il contratto integrativo. L'azienda: più flessibilità

Esselunga, via al tavolo per il contratto integrativo. L'azienda: più flessibilità

Information
Emanuele Scarci

Si avvia l’iter per il rinnovo del contratto integrativo aziendale di Esselunga, scaduto nel 2007 e in regime di ultravigenza. Il braccio di ferro dello scorso anno con l’azienda sembra superato, anche se sullo sfondo rimane lo scambio di più salario e benefit in cambio di maggiore flessibilità del lavoro.

“Siamo in attesa che l’azienda fissi il primo incontro – dichiara Ivan Notarnicola, segretario nazionale Fisascat Cisl – e siamo disponibili a un confronto aperto e senza tabu”. Non c’è quindi il muro contro muro, ma si tratta di individuare il punto d’equilibrio in un accordo accettabile per entrambi.
Le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno trasmesso alla direzione di Esselunga la nuova piattaforma.
Il negoziato coinvolgerà circa 27 mila dipendenti, operativi in 180 punti vendita, tra superstore, supermarket e il format di vicinato laEsse, e in 7 regioni. L’organico è composto per il 94,5% da personale a tempo indeterminato e per il 56% da donne.

Piattaforma extra large
Le proposte sindacali sono a tutto campo. Sull’organizzazione del lavoro si punta alla regolamentazione dei turni e del lavoro domenicale, con la possibilità di garantire più week-end liberi e una migliore conciliazione vita-lavoro, ma anche trasferte e trasferimento e consolidamento dei contratti part time, oltre al riconoscimento di maggiorazioni più adeguate per lavoro disagiato, notturno e festivo.
La piattaforma interviene anche su classificazione, appalti e internalizzazioni, indennità di mensa, nuove tutele, welfare aziendale e previdenza complementare, con la richiesta di un incremento dei contributi a carico dell’azienda.
Centrale infine l’adeguamento del salario variabile, “fermo da vent’anni, per redistribuire produttività e redditività generate dal gruppo”, sostengono i sindacati.

Lavoro polivalente
Negli ultimi anni, Esselunga ha subìto una preoccupante erosione dei margini industriali. Dallo scorso 1° novembre l’azienda lombarda ha avviato in 16 pdv la sperimentazione del lavoro polivalente, in cui gli addetti possono, secondo le necessità organizzative, alternarsi tra rifornimento e cassa e viceversa, tra rifornitori di gastronomia, pescheria e panetteria, dopo adeguata formazione e addestramento.
Quali i risultati della sperimentazione? “Non sono andati molto lontani - risponde Notarnicola -. Del resto abbiamo osteggiato fermamente questo progetto sin dall’inizio. Come del resto abbiamo fatto con Federdistribuzione. E’ un meccanismo che, se applicato in forma estrema, svilisce le professionalità e blocca il normale sviluppo della carriera. Tranne che non si inquadri questo tipo di lavoratore, per esempio, al 3° o 4° livello contrattuale. Siamo disponibili a negoziare con l’azienda in ogni momento”.

Infine, Notarnicola cita l’ultima best practice sindacato-Esselunga: “Stiamo in procinto di firmare un accordo per alcuni siti di produzione del Piemonte orientale che fissa la settimana lavorativa in 5 giorni. Si coniuga cioè il lavoro con la vita privata”.

Articoli correlati:

Riparte Esselunga, nel semestre ricavi fermi e margini in crescita

Esselunga e sindacati: braccio di ferro su flessibilità e integrativo

       
       

Logo Ristorazione Moderna

Accedi alla nostra chat bot Ai per cercare risposte alle tue domande
NON HAI TROVATO QUELLO CHE STAVI CERCANDO?
PROVA QUI:
CERCA NEL SITO PROVA LA NOSTRA AI