Secondo quanto si legge sul bollettino del 3 novembre dell’Agcm, Conad Adriatico ha rilevato l’intero capitale sociale di Risto, Eurocisette e della sua controllata C7PiùSette. L’operazione è però soggetta a controlli sulla concorrenza.
Conad Adriatico è una delle sei cooperative di Conad. Opera nelle Marche (nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Ancona città e alcuni comuni della provincia stessa), Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata oltre che in Albania e nel Kosovo – con 439 punti vendita sul territorio e un fatturato di 1,26 miliardi di euro in Italia nel 2024.
Risto Cash & Carry è una società di diritto italiano che opera nel settore del commercio al dettaglio e all’ingrosso di prodotti alimentari e non, il cui capitale sociale è detenuto da una persona fisica (per circa l’80%) e da Eurocisette. Nel 2024, ha realizzato un fatturato di circa 23 milioni di euro in Italia.
C7PiùSette, che come Eurocisette che la controlla, è una società che opera nel settore del commercio al dettaglio di prodotti alimentari e non, nel 2024 ha realizzato un giro d'affari di circa 3 milioni di euro in Italia.
L’acquisizione comporterà il controllo di un totale di undici punti vendita, tutti supermercati, nove dei quali ubicati in provincia di Bari e due in quella di Brindisi. Tutti a insegna Csette+7, fatta eccezione per lo store di Fasano (Br) a insegna Famila Superstore, con metrature da un minimo di 400 mq a un massimo di 1.380 mq.

Fonte: Bollettino n. 42 del 3 novembre 2025 dell’Agcm
Il closging dell’operazione era previsto in data 30 ottobre 2025, ma il suo perfezionamento è subordinato a una serie di condizioni sospensive, tra le quali l’autorizzazione dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Un controllo necessario poiché il fatturato delle imprese oggetto dell’operazione nell’ultimo esercizio è stato superiore a 582 milioni di euro. Inoltre, il fatturato realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale da almeno due delle imprese interessate è stato superiore a 35 milioni di euro. Quindi, secondo le regole normative e dell'Antitrust si è reso necessario un approfondimento per verificare la conformità al patto di non concorrenza.
L’operazione, secondo le analisi dell’Agcm, potrebbe determinare effetti anticoncorrenziali considerevoli in cinque mercati locali interessati. In particolare, nel caso dei tre punti vendita di Locorotondo (Ba) e dei due di Fasano (Br) perché l’unione delle due società porterebbe a una concentrazione significativa delle quote superiori al 50%. E l’indice di concentrazione (Hhi) nei due territori sarà estremamente elevato (superiore a 2.500).
Di conseguenza, secondo l’Agcm, l’operazione appare, in prima istanza, determinare in queste aree effetti di competitivi esagerati, comportando il rafforzamento di una posizione dominante.
Analizzando le alleanze di acquisto sul piano nazionale, quella di Conad+Finiper è la seconda alleanza per dimensione, aggregando i punti vendita che esprimono circa il 17,3% del fatturato totale della Do in Italia.
Secondo i medesimi dati, i punti vendita che Conad Adriatico rileverebbe rappresentano attualmente circa lo 0,04% del totale in Italia. Considerato il ridotto peso nel contesto delle alleanze di acquisto nazionali, l’Agcm ritiene che l’operazione non possa avere, quindi, effetti significativi almeno sui mercati nazionali dell’approvvigionamento di prodotti alimentari e non alimentari di largo consumo.
Queste analisi, portano l’Agcm a ritenere, invece, che nei mercati della vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari di largo consumo - in particolar modo nelle zone di Fasano e Brindisi - la realizzazione dell’Operazione è suscettibile di ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva, in particolare a causa della costituzione o del rafforzamento di una posizione dominante. Quindi invita i rappresentanti legali delle aziende coinvolte a presentare le proprie ragioni e chiarimenti sull’operazione e avvia un'istruttoria della durata di 90 giorni.