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A settembre i prezzi nel carrello +1,1%. Federdistribuzione: quadro incerto

A settembre i prezzi nel carrello +1,1%.  Federdistribuzione: quadro incerto

A settembre i prezzi nel carrello +1,1%. Federdistribuzione: quadro incerto

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Emanuele Scarci

La debolezza dell’energia butta giù i prezzi ma non quelli nel carrello della spesa. A settembre, secondo le stime preliminari Istat, l’inflazione scende su base annua a +0,7% dall’1,1%, il livello più basso registrato da inizio anno. Ma i prodotti grocery (alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) fanno l’inverso: salgono da +0,6% a 1,1%.

Segno che lo scarico degli aumenti dei prezzi a valle continua, sia pure a passo ridotto.
Il calo del tasso d’inflazione si deve alla picchiata dell’energia che anche a settembre scivola da -6,1% a -8,7%.
Quanto al panorama europeo, i prezzi a settembre si sono fermati all’1,2% in Francia, all’1,5% in Spagna e all’1,6% in Germania. 

Confcommercio, primo segnale

Per Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi Confcommercio, “il rallentamento dell’inflazione rilevato a settembre, superiore alle nostre stime, è un segnale di speranza per la possibilità di performance dell’economia nei mesi autunnali meno stagnanti rispetto a quanto rilevato in estate. In un contesto in cui la fiducia delle famiglie mostra segnali di miglioramento il permanere di una dinamica dei prezzi molto contenuta, soprattutto per quei beni e servizi acquistati con maggior frequenza, potrebbe agevolare il trasferimento del recupero della capacità reddituale sui consumi".
Poi Bella aggiunge che il miglioramento del contesto potrebbe essere favorito anche da un atteggiamento più coraggioso da parte della Bce. Anche alla luce dei significativi rientri dell’inflazione rilevati in altri grandi paesi europei, Francia e Spagna, si rende sempre più urgente l’avvio di una politica monetaria in grado di stimolare sia la crescita della domanda delle famiglie sia di migliorare la capacità d’investimento delle imprese".

Federdistribuzione, quadro incerto

Per Federdistribuzione, “permangono prospettive incerte sui prossimi mesi, in particolare per quanto riguarda il rilancio dei consumi che restano deboli. Rimane fondamentale sostenere sia i redditi delle famiglie sia le prospettive di crescita e di investimento delle imprese intervenendo con misure strutturali nella prossima legge di bilancio, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico del Paese nel medio e lungo periodo”.

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