A luglio vendite al dettaglio ferme. Food: -0,7%
A luglio vendite al dettaglio ferme. Food: -0,7%
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Vendite al dettaglio fredde nonostante l’inflazione nel carrello sia scesa in estate sotto la soglia dell’1%.
Istat segnala che a luglio, su base annuale, le vendite al dettaglio aumentano dell’1% a valore e dello 0,1% a volume. Le vendite dei soli alimentari crescono dello 0,3% a valore ma cedono lo 0,7% a volume mentre il non food sale, rispettivamente, dell’1,4% e dello +0,6%.
Quanto ai canali commerciali, iper e supermercati registrano a valore variazione zero mentre il canale discount alimentare avanza dell’1,3%. Si risveglia il commercio elettronico con una performance del 4,1%.
Confcommercio: scenario fragile
Commentando i dati delle vendite al dettaglio di luglio, il direttore dell'ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, sottolinea che "non desta entusiasmo la modesta crescita a volume registrata a luglio, peraltro depotenziata dalla revisione al ribasso della stima di giugno. Non si modifica, dunque, una situazione che rimane molto fragile. Questo scenario coinvolge le performance dei vari settori di consumo e dei diversi formati distributivi, con accentuazioni negative per le piccole superfici di vendita. Al netto della componente inflazionistica, nei primi sette mesi di quest’anno i piccoli negozi registrano cali di oltre il 16% rispetto all’analogo periodo del 2018, a fronte di un raddoppio dei volumi dell’e-commerce. Particolarmente penalizzati, oltre agli acquisti di alimentari, sono stati l’abbigliamento, le calzature e i mobili. Non può stupire, di conseguenza, la progressiva riduzione dei livelli di servizio commerciale di prossimità nella maggior parte delle città italiane".
Clima di fiducia negativo
Anche Federdistribuzione sottolinea “la persistenza di vendite deboli nonostante il raffreddamento dei prezzi di questi ultimi mesi. I volumi di vendita nel comparto alimentare, che nel corso del 2023 e nella prima parte di quest’anno sono stati in flessione, registrano a livello congiunturale un lieve recupero, mentre nel non food non c’è stata l’inversione di tendenza auspicata per l’andamento deludente dei saldi estivi, in particolare in alcuni segmenti come quello dell’abbigliamento.
In questo scenario, si inserisce un peggioramento del clima di fiducia dei consumatori per effetto del deterioramento delle aspettative economiche e personali. Un dato negativo che preoccupa in prospettiva per la tenuta della domanda interna, fondamentale per la stabilità dell’economia nazionale. È pertanto prioritario che la prossima legge di Bilancio confermi l’indirizzo sulle misure a sostegno dei redditi e delle famiglie”.
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