di Luca Salomone

Continua l’avanzata di Gruppo Schwarz, proprietario – in special modo - di Kaufland - oltre 1.500 ipermercati in Germania e nei Paesi dell’Est europeo – e Lidl, che vanta circa 12 mila discount e 200 piattaforme distributive in 31 Paesi, fra i quali, ovviamente il nostro.

A doppia cifra, nonostante tutto

L’esercizio 2022, chiuso il 28 febbraio 2023, evidenzia un fatturato consolidato di 154,1 miliardi di euro, in crescita del 15,4 per cento, mentre l’organico sale a 575 mila collaboratori nel mondo. E questo a dispetto dell’inflazione e della rincorsa dei tassi di interesse.

«Grazie a un'efficiente gestione dei processi – riporta una nota ufficiale - è stato possibile compensare, in parte, l'aumento dei costi per materie prime, energia e trasporti, il che significa che i rincari non sono stati interamente trasferiti ai clienti. Inoltre, l'elevata disponibilità dei prodotti, i prezzi interessanti e l’innovazione, ci hanno permesso di acquisire nuovi clienti. Il numero dei negozi è salito di 400 unità, fino 13.700 a livello internazionale».

Includendo anche lo sviluppo, Kaufland ha visto lievitare i ricavi dei negozi del 16,1%, fino a 31,8 miliardi di euro, mentre Lidl ha incassato una variazione del 13,8% per raggiungere un fatturato di 114,8 miliardi di euro.

Il canale online ha aggiunto, al ramo retail, altri 1.900 milioni di euro, con 200 milioni in più e una variazione tendenziale positiva dell’8,5 per cento.

Nel mondo digitale Lidl si è ulteriormente rafforzato, in maggio, con l’apertura di Lidl.fr (non alimentare) e conquistando così l’ottavo mercato, dopo Germania, Belgio, Paesi Bassi, Slovacchia, Polonia, Spagna e Repubblica ceca.

In rete, inoltre, il marchio vuol dire anche Lidl viaggi e, per l'Esagono, un sito che, dal 2018, è completamente dedicato ai vini.

Dai servizi ambientali alle private label

Il bilancio, che il gruppo tedesco definisce di ‘stabile crescita’, è stato positivamente condizionato anche dall’acquisizione, nell’anno fiscale 2021, della divisione ambientale Prezero (attiva in 11 nazioni europee, Italia compresa, nel riciclo, nel packaging sostenibile e nei servizi ecologici in genere), le cui vendite sono salite di 1,8 miliardi di euro, con un’eccezionale impennata 2022 di 84,7 punti, per toccare 3,9 miliardi di euro.

Il ramo produttivo, formato da varie controllate e acquisite, come nei settori della pasta e del caffè, ha permesso di consegnare, a Lidl e Kaufland, merci (private label e gastronomia) per un valore di 3,4 miliardi di euro, ma con prezzi di trasferimento interni in crescita del 29,7 per cento.

Gli investimenti di Gruppo Schwarz, pari a 8 miliardi di euro, si sono concentrati, oltre che sul potenziamento nel settore della cartoleria-cancelleria, sul digitale, sullo sviluppo rete, sul miglioramento della logistica, sulla produzione industriale.

Persino inutile ricordare che, secondo Deloitte, il gruppo, con le sue due insegne, è, ormai da anni, il primo retailer del nostro continente. Nel mondo è quarto, dopo Walmart, Amazon, che è però, ovviamente, un operatore quasi interamente digitale, e Costco.

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