di Luca Salomone

Sarà il principio di una svolta, come lo è stato, per esempio, per Delhaize in Belgio – le cui traversie sono ben lontane dalla fine - e per Carrefour in Italia, che invece ha ottenuto successi?

Un franchising ancora piccolo

Stiamo parlando di Auchan che, come riporta la stampa francese - soprattutto le testate Lsa e Linéaires - , ha deciso di cedere agli affiliati 7 punti vendita che non rientrano più, a detta del distributore, negli obiettivi commerciali.

I supermercati oggetto di transazione si trovano tutti nell’Esagono, in regioni diverse - dal Basso Reno, all’Alta Francia - e danno lavoro a 261 addetti a tempo indeterminato, più 15 a tempo parziale.

È noto, come detto, che varie imprese della Gdo, sia di livello nazionale che di rango multinazionale, stanno optando per l’affiliazione, piuttosto che per la gestione diretta, per ridurre costi e rischi, consentendo risultati migliori.

L'incidenza del franchising Auchan, è ancora relativamente bassa nell'Esagono, visto che, riporta ancora Linéaires, su un totale di 235 Pdv, solo 39 sono gestiti da imprenditori indipendenti (poco più del 16% della rete).

Considerando tale indicatore supporre un piano su scala più ampia è quindi lecito, ma anche prematuro (7 punti vendita non possono indicare una linea strategica).

Cifre chiave in risalita

Auchan retail, che fa capo alla galassia distributiva della famiglia Mulliez è presente in 14 nazioni (15 con il prossimo ipermercato di Algeri di 5 mila mq Gla), con ricavi netti 2021 pari a 32,9 miliardi di euro e oltre 2.100 punti vendita. E, nel 2022, il giro d’affari è salito del 7,7 per cento, fino a 33,48 miliardi di euro

Dopo l’uscita dall’Italia la catena presidia, fra l’altro, la Spagna (tramite Alcampo), il Portogallo, il Lussemburgo, vari Paesi africani, come Senegal, Mauritania, Tunisia e Costa d'Avorio. Ci sono poi molti grandi territori dell’Est europeo, come la Polonia, l’Ungheria, la Romania, la Russia…

In Francia il giro d’affari 2021 ammontava a più di 16,2 miliardi di euro, con una flessione, sul 2020, del 2,2 per cento. Ma, anche qui, nel 2022 il dato è tornato in positivo, salendo a 16,6 miliardi, con una variazione, a rete costante, dell’1,7 per cento e del 6,2 a rete corrente.

Naturalmente anche il mondo Auchan retail ha accusato, con intensità diverse a seconda dei Paesi, il colpo dell’inflazione e, sempre lo scorso anno, il margine Ebitda, ha ceduto l’8,8 per cento.

Abbastanza pesante è stata, inoltre, la problematica decisione di non lasciare la zona del conflitto russo-ucraino, dove le performance hanno risentito, come logico, dello stato di guerra.

In sostanza l’immagine che scaturisce dalle cifre non è quella di una catena in crisi, o almeno in condizioni più complesse di tante altre.

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