Una dura battaglia quella che sta sostenendo Lidl Svizzera per farsi largo nel panorama nazionale, nonostante gli oltre 16 anni di presenza, cioè dal 19 marzo 2009.
Secondo quanto riporta, Rsi-Radiotelevisione Svizzera, il più grande discounter europeo e mondiale non solo ha nuovamente ridotto i prezzi ma, per imporsi, ha anche varato un piano di aperture al 2035 che dovrebbe portare il totale rete da 190 a 300 insediamenti. Parliamo, insomma, di più di un centinaio di inaugurazioni.
Gli sconti permanenti, annunciati l’8 novembre, arrivano al 20% e riguardano la detergenza casa e bucato. E questo dopo che Lidl aveva già ridimensionato, in tempi recenti, il listino di beni come caffè, banane, cioccolato, croissant e pasta.
Torniamo allo sviluppo. Il piano di espansione della rete creerà 2mila nuovi posti di lavoro, i quali andranno a sommarsi ai 5mila di oggi.
La notizia è di fonte ufficiale. Lo ha detto, infatti, Nicholas Pennanen, amministratore delegato di Lidl Ch in un’intervista al quotidiano di lingua tedesca Blick.
Secondo il top manager il vero problema della filiale elvetica è una certa lontananza dalla clientela.
E tale distanza, volendo essere maliziosi, si può ricondurre alla competizione con i due leader, le cooperative Migros (2mila punti vendita totali, sommando tutte le insegne) e, Coop CH, che dichiara, 2.418 negozi sparsi in tutta la nazione e compresi fra i 30 e gli 8mila metri quadrati. Si aggiunge Aldi, che, sul territorio schiera qualcosa come 250 supermercati.
Il tutto su una popolazione di soli 9 milioni di abitanti
Il piano industriale del colosso tedesco dovrebbe anche aggiungere un terzo centro distributivo, ubicato a Roggwil, nell’area di Berna, che andrebbe a sommarsi alle piattaforme di Weinfelden (Turgovia) e di Sévaz (Cantone Friburgo). E usiamo il condizionale perché sul progetto è in corso, per motivi al momento ignoti, un provvedimento da parte del Tribunale Federale di Losanna. La magistratura sta esaminando un ricorso che potrebbe impedire la costruzione dell’hub, anche se lo stesso Pennagen ha espresso un certo ottimismo.
Facciamo un passo indietro: nel 2024 le filiali svizzere di Gruppo Lidl erano, in tutto, 186 di cui 11 di nuova apertura.
Visto che il fatturato nazionale non è esplicitato, si può solo osservare che l’insegna ha ottenuto risultati particolarmente soddisfacenti proprio nei casi in cui sono stati abbattuti i prezzi.

Il 31 ottobre Lidl Svizzera ha ridotto del 20% e oltre i prezzi dei prodotti per la cura del corpo
«Nel 2024 – si legge - abbiamo registrato un record di ricavi nel segmento biologico. I prezzi di oltre 100 prodotti bio, tra cui latte, pane e verdura, sono stati ridotti in modo permanente. In totale Lidl Svizzera ha effettuato circa mille tagli prezzo. Per evitare di fare ricadere l'Iva sui consumatori, l’impresa ha investito una somma milionaria e a doppia cifra».
Tutto questo rientra, a sua volta, in una crescente guerra sul fronte della convenienza: mentre tutte le aziende aumentano gli stipendi il costo della vita nella Confederazione rimane infatti estremamente elevato, anche se l’inflazione è bassa, con un dato medio dell’1,1% nel 2024.
Un inconsueto fenomeno che dipende, in sostanza, da due fattori: la forza della valuta locale e la grande stabilità dell’economia.
Più in dettaglio, spiega l’Ufficio federale di statistica, l'indice dei prezzi al consumo, a ottobre 2025 è diminuito dello 0,3% rispetto al mese precedente, attestandosi a 107,2 punti (dicembre 2020 = 100).
Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, il rincaro è stato dello 0,1%. Ma a sua volta tanta moderazione è legata, ammette l’istituto, alla compressione sui prezzi finali esercitata dal sistema del largo consumo.
Dunque, lo stesso copione si ripete per tutta la vendita al dettaglio. Coop Ch, che, a metà 2025, ha annunciato di avere introdotto mille riduzioni, investendo 50 milioni di franchi (54,4 milioni di euro).
Idem per Migros, che già un anno fa, aveva programmato un pari numero di tagli (mille articoli) sui prodotti di uso quotidiano, affermando che in questo modo non ci sarebbe più stato alcun motivo per frequentare i discount.
E i due leader, messi insieme, vogliono dire, in termini di ricavi, un equivalente di quasi 80 miliardi di euro. Coop Svizzera ha chiuso il 2024 a quota 34,9 miliardi di Chf (circa 38 miliardi di euro), mentre Migros si è piazzata oltre 32,4 miliardi (intorno ai 35 miliardi di euro).
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