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Couche Tard ci riprova con 7Eleven

Couche Tard ci riprova con 7Eleven
Di: Lerk, via Wikimedia Commons

Couche Tard ci riprova con 7Eleven

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Luca Salomone

Il gruppo canadese che, nel 2021, aveva tentato, invano, di aggiudicarsi Carrefour, per 20 miliardi di euro, non vuole lasciarsi sfuggire un nuovo deal.

Da 35 a 47 miliardi di dollari

A metà agosto, infatti, Couche Tard ha lanciato un’offerta di 39 miliardi di dollari Usa (35 miliardi di euro) per aggiudicarsi 7Eleven, multinazionale giapponese dei convenience store, diffusa, con 84 mila punti vendita, in 19 Paesi (Asia, America del Nord, Medio Oriente, Oceania ed Europa), alla quale però i nipponici hanno risposto con un secco no.

Il prezzo infatti, apparentemente generoso, è stato ritenuto troppo basso, almeno per un insieme distributivo che, sebbene in fase di ristrutturazione finanziaria, ha chiuso il 2023 con un giro d’affari superiore a 81 miliardi di Usd (fonte: Companiesmarketcap.com).

Ma i canadesi, pochi giorni fa, hanno arrotondato la proposta di più di 20 punti percentuali, salendo a 47 miliardi di Usd, notizia lanciata in prima istanza da Bloomberg e poi confermata dalla stessa 7Eleven, che ha voluto comunque precisare che si tratta, per ora, solo di trattative confidenziali.

L’operazione, se conclusa, porterebbe l’offerente oltre il raddoppio e sarebbe una delle più grandi mai realizzate nel mondo della moderna distribuzione: basti dire che la tentata fusione fra le americane Kroger e Albertsons avrebbe avuto, una volta realizzata, un costo di circa 25 miliardi di dollari, mentre, nel 2017, Amazon ha sborsato, per Wholefoods, poco meno di 14 miliardi di dollari.

Un aspirante con grandi numeri

Alimentation Couche Tard, questo il nome completo, è, in ogni caso, un peso massimo.

Ha ricavi correnti di poco inferiori ai 72 miliardi di dollari Usa (erano 67,9 nel 2023), realizzati, al 63% negli States, per il 25% in Europa e altri Paesi e, per il restante 12% in Canada.

Conta oggi tre insegne: quella omonima, diffusa in Patria (652 convenience store con servizi di car wash e rifornimento auto), Circle K (superette, con o senza, stazioni di servizio) operativa in 24 nazioni, più Ingo, catena di 470 distributori automatici di carburanti in Svezia e Danimarca. Nel complesso la vendita al dettaglio assomma a 16.700 siti in 31 Paesi, mentre gli addetti sono ben 150 mila.

In Europa il canadese opera in tutta l’area baltica e scandinava, nel Benelux, in Irlanda, Polonia e Paesi Bassi, per un totale di 13 geografie.

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