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Unione Italiana Food: cucina italiana patrimonio Unesco riconoscimento a tante filiere

Unione Italiana Food: cucina italiana patrimonio Unesco riconoscimento a tante filiere
Mario Piccialuti, direttore generale di Unione Italiana Food

Unione Italiana Food: cucina italiana patrimonio Unesco riconoscimento a tante filiere

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redazione

La cucina italiana è stata riconosciuta patrimonio Unesco. Per Mario Piccialuti, direttore generale di Unione Italiana Food questo riconoscimento è “un punto di partenza per rafforzare ulteriormente la tutela e la promozione della cucina italiana nel mondo”.

“La nomina della cucina italiana a Patrimonio Immateriale dell'Umanità Unesco rappresenta un riconoscimento storico non solo alla nostra tradizione gastronomica, ma all’intero sistema produttivo che da generazioni porta nel mondo l'eccellenza del Made in Italy alimentare”.

Unione Italiana Food, che rappresenta 26 categorie merceologiche dell'industria alimentare italiana, sottolinea come questo traguardo premi un patrimonio che va ben oltre la ricetta: Parliamo di un settore produttivo complesso che affonda le radici nella storia e in un saper fare centenario che le nostre aziende hanno portato in tutto il mondo con prodotti simbolo, che contribuiscono a comporre non solo le ricette della cucina italiana ma anche a rappresentare i baluardi del pasto all’italiana, dalla pasta al caffè, dai dolci come cioccolato e gelati, i prodotti da forno, fino ai lievitati delle ricorrenze festive come panettone, pandoro, colombe e uova di Pasqua, senza dimenticare i surgelati e le conserve vegetali prodotti simbolo dell’anti spreco, di frutta e tutte le altre categorie che sanno anche innovare e guardare al futuro”, prosegue Piccialuti.

Cucina italiana: forza industriale e volano economico

Questi prodotti simbolo del patrimonio culinario italiano non simboleggiano solo gusto e tradizione, ma sostengono uno dei settori più strategici del Paese. Le 530 aziende di Unione Italiana Food assicurano 100mila posti di lavoro con un fatturato di 60 miliardi di euro, di cui 23 miliardi dall’export. Parliamo di 30 miliardi di piatti di pasta, 56 miliardi di tazzine di caffè e quasi 1 miliardo di kg di prodotti da forno e dolci, oltre a 4 miliardi di prodotti a base di cioccolato, che rappresentano il 40% del totale export di tutto il settore alimentare e sono veicoli di cultura, valori e stile di vita italiani.

“Il nostro impegno quotidiano è valorizzare questo patrimonio attraverso l’innovazione e la sostenibilità dei prodotti e delle filiere strategiche. Questo riconoscimento Unesco – conclude Piccialuti – è frutto anche del grande impegno partito nel 2023 dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e dal Ministero della Cultura e rappresenta un punto di partenza per rafforzare ulteriormente la tutela e la promozione della cucina italiana nel mondo, valorizzando il lavoro di migliaia di aziende che ogni giorno contribuiscono a scrivere questa storia di successo”.

I numeri del made in Italy

La pasta è l’alimento più rappresentativo per otto italiani su 10 ed è ambasciatrice dell’italianità per il 96,6% (fonte: Studio di AstraRicerche per Unione Italiana Food), con un consumo solo nella Penisola di 23,3 kg pro capite l’anno, il più alto al mondo.

Il caffè conferma il suo ruolo sociale: sette italiani su 10 lo bevono ogni giorno (fonte: Studio di AstraRicerche per il Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food), per oltre 280mila tonnellate consumate (792 tazzine annue a testa).

Panettone e pandoro raggiungono le 90.000 tonnellate prodotte e 596,3 milioni di euro di valore, mentre il gelato supera 3,3 miliardi di porzioni, con l’Italia che mantiene un altro primato in Europa per produzione industriale per valore. La produzione di cacao e cioccolato si è attestata sulle 372.665 tonnellate, con un incremento dei volumi esportati del +4,9% rispetto al 2023 (da 395.694 a 414.940 tonnellate), segno di una crescente valorizzazione e richiesta del prodotto sul mercato internazionale.

Tra i simboli del made in Italy ci sono anche i prodotti da forno. Nel 2024 si sono confermati i più rilevanti all’interno del panorama dolciario italiano, sia in termini di mercato interno che sul fronte commercio estero, con una produzione di 1.463.994 tonnellate per un valore generato di 7.937 milioni di euro.

Tra i prodotti ortofrutticoli di IV e V gamma, succhi e nettari di frutta, ortaggi e conserve vegetali si osserva la predilezione dei consumatori verso prodotti premium e a maggiore valore aggiunto, in molti casi accomunati da caratteristiche di praticità o conservabilità. In termini numerici, tutto il comparto dei prodotti vegetali ha prodotto 1.384.093 tonnellate. Cresce anche il “tradizionale evoluto” dei surgelati, con oltre 1 milione di tonnellate consumate nel 2024, trainati dai vegetali surgelati che mantengono viva la cultura del contorno all’italiana (fonte: Rapporto presentato in occasione della VII assemblea annuale di Unione Italiana Food).

       
       

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