Una ricerca Eumetra per Oral-B indaga l’approccio degli italiani al cambiamento nelle proprie abitudini quotidiane e svela come la cura di sé, anche davanti allo specchio del bagno, può diventare un gesto di benessere.
Lo studio – realizzato su un campione rappresentativo di 800 italiani – racconta un Paese che vive il cambiamento con ambivalenza: se da un lato il 46% ammette di provare timore di fronte a ciò che rompe la routine, la restante parte (64%) lo considera una spinta positiva, soprattutto quando è legato a salute e benessere personale (rispettivamente 57% e 55%).
Dalla ricerca emerge che non è la mancanza di volontà a frenare il cambiamento, ma la sua complessità percepita. Il 49% indica nella mancanza di costanza il principale ostacolo, seguita dal poco tempo e dalla scarsa motivazione. Gli italiani sono invece più propensi a cambiare quando trovano strumenti semplici e intuitivi (per il 34%), che offrono risultati concreti in poco tempo (29%) o sono consigliati da un professionista (43%).
Tra le diverse aree esplorate, l’igiene orale emerge come una routine consolidata ma poco evoluta e data per scontata.
Se infatti oltre due italiani su tre si lavano i denti più volte al giorno, solo il 36% utilizza uno spazzolino elettrico, mentre più della metà (54%) si affida ancora al manuale.
Un gesto, quello di lavarsi i denti che viene fatto con costanza, ma che raramente viene messo in discussione in favore di nuove routine o attraverso l’utilizzo di strumenti che permettono una pulizia più accurata del cavo orale: il 42% dichiara infatti di non cambiare quasi mai il proprio modo di prendersi cura della bocca.
Eppure, nonostante quasi 9 italiani su 10 riconoscano che la cura orale incide direttamente sul benessere generale, dalle risposte fornite emerge come un “dovere” e non come un atto di cura di sé, al pari di altre routine quotidiane di benessere.
Quali sono allora i driver che possono contribuire ad elevare l’igiene orale, posizionandola al fianco di altre azioni per il benessere quotidiano?
La ricerca conferma che la tecnologia, se ritenuta semplice e utile, può essere un facilitatore del benessere: il 64% dei rispondenti ritiene infatti che strumenti come spazzolini elettrici, app o sensori possano migliorare la cura orale, a patto che siano facili da usare e accessibili. Non servono quindi rivoluzioni, ma soluzioni quotidiane che rendano più naturale ciò che già si fa.
È proprio su questa intuizione che nasce Oral-B iO2, l’ultimo nato della famiglia iO: semplice da usare, delicato ma efficace, accompagna ogni persona verso una routine di igiene orale più consapevole, superando in modo naturale le resistenze al passaggio dal manuale all’elettrico.