Nella classifica Brand Finance 100 2025 il peso delle marche alimentari italiane è raddoppiato: i trademark italiani sono passati da quattro a nove e la quota del valore complessivo dei brand italiani in classifica è passato dal 4% al 7%.
Quasi tutti i principali brand italiani del food hanno incrementato il proprio valore a doppia cifra, mentre il valore complessivo dei 100 principali marchi del mondo è diminuito del 6%.
Questo è uno dei risultati emersi dal report Brand Finance Food & Drinks 2025, sulla base dei dati marketing e finanziari raccolti a novembre 2024 sia per analizzare il livello di attrattività presso i consumatori sia per valutare l’impatto economico finanziario dei trademark sulle vendite.
La contrazione del valore dei 100 principali marchi alimentari del mondo è dovuta alla crisi in Cina, all’incremento dei prezzi e in larga parte all’evoluzione delle preferenze dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti di qualità, tendenza che penalizza le grandi multinazionali americane, dominatrici del comparto food.
Massimo Pizzo senior consultant di Brand Finance afferma: “La qualità dei prodotti, l’ottima immagine dell’Italia nel mondo, l’efficacia delle politiche per l’esportazione dei brand italiani sono i fattori che hanno contribuito al grande incremento del valore dei nostri trademark: i marchi italiani non avevano mai raggiunto questi risultati, nonostante il cibo italiano sia il più amato al mondo, come emerso anche quest’anno dalle ricerche di Brand Finance".
Il brand del gruppo Barilla, che include anche Mulino Bianco, con un valore pari a quasi 5 miliardi di dollari, è il brand italiano di maggiore valore. L'incremento del 21% del valore del marchio Barilla ha consentito a questo trademark di scalare quattro posizioni nella classifica internazionale, raggiungendo così il nono posto. La performance di Barilla è dovuta soprattutto al rilevante rafforzamento del livello di influenza del brand presso i consumatori italiani; così Barilla è oggi uno dei 10 brand alimentari più forti del mondo.
Seguono nella classifica 2025 i marchi Kinder al 22° posto ($3,1 mld), Nutella al 38° ($2,2 mld.) e Ferrero Rocher al 46° ($1,8 mld.). I tre marchi Ferrero sono presenti anche nella Top 10 Most Valuable Chocolate Brands 2025, guidata da Lindt. Inoltre, l'insieme di tutti i brand Ferrero, posiziona l'azienda di Alba al nono posto nella Most Valuable Food Portfolios 2025, con un valore complessivo pari a 11,6 miliardi di dollari.
Veronesi – la cui valutazione quest'anno include anche Aia e Negroni – sale al 70° posto ($1,1 mld.), Amadori 80° ($1,0 mld.), Galbani 85° ($0,92 mld), Parmalat 90° ($0,85 mld.) e Findus 94° ($0,83 mld.). Beretta è virtualmente al 105° posto e Rana cresce molto bene: entrambi i marchi potrebbero presto entrare nella classifica di Brand Finance.
La classifica internazionale di Brand Finance continua a essere guidata dal brand Nestlé ($20 mld.) che, nonostante il calo del 4%, ha un valore superiore a tutti gli altri marchi alimentari. La ricerca condotta da Brand Finance a novembre 2024, ha rilevato un peggioramento della disponibilità dei consumatori a pagare un prezzo più elevato (price premium) per i prodotti Nestlé. L'insoddisfazione dei consumatori per gli aumenti di prezzo, precedentemente tollerata durante periodi di forte inflazione, ora suggerisce un peggioramento della fiducia e delle aspettative dei consumatori.
"Nonostante le buone performance, solo pochi brand italiani hanno un peso rilevante a livello globale, questo fatto indica che c'è ancora molto lavoro da fare per le imprese alimentari italiane: a livello internazionale emergono solo le marche che hanno puntato sia sulla qualità sia sul marketing, diversamente solo uno dei due fattori non permette una forte crescita– afferma Pizzo –. Sarà anche interessante osservare i forti cambiamenti del mercato italiano in seguito all'acquisizione di Carrefour e di Plasmon da parte di New Princes, oltre che l'acquisizione di Wk Kellogg di Ferrero".